Incontro sulla legalità al ‘Filosi’, presentato il libro sull’anno che cambiò l’Italia

Incontro al 'Filosi'
Incontro al ‘Filosi’

“E’ fondamentale raccontare ai giovani di oggi il percorso che l’Italia ha iniziato a fare quando loro nascevano, come sia cambiata d’allora e le storie dei tanti italiani che hanno creduto che nel 1992 l’Italia potesse cambiare davvero”, così ha commentato Marcello Ravveduto coautore dell’interessante testo presentato questa mattina nella Sala Valadier del ‘Filosi’.

‘Novantadue. L’anno che cambiò l’Italia’ è un libro corale “non è una ricostruzione fatta da esperti o accademici. È un’opera di Public History. Un resoconto interdisciplinare degli eventi che predilige il lavoro di gruppo. Un testo rivolto a un pubblico eterogeneo, interessato tanto alla Storia quanto alla memoria, che si oppone alla condanna all’oblio, sperimentando la via di un’etica dell’età contemporanea. Il racconto individuale è una narrazione del passato che si fa Storia nel presente(…)”.


Incontro al 'Filosi'
Incontro al ‘Filosi’

Per questo è stato scelto come anno il ’92, quando in Italia avvennero fatti davvero in grado di cambiare il Paese: “l’anno in cui la mafia usò l’esplosivo per uccidere Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ma fu anche l’anno della ribellione civile di Palermo, della televisione della pietà e del dolore, dell’immaginario cinematografico, dell’avanzata dei “perfidi” localismi, della distribuzione di plasma infetto, della silenziosa modernizzazione della ‘ndrangheta, dei grandi pentiti di camorra e all’alba del dominio del clan dei casalesi nell’affare rifiuti. Il ’92 trovano spazio la tangente Enimont e la nuova razza padrona, la Lega Nord, che si proponeva come forza avversa al centralismo di “Roma ladrona”.

Incontro al 'Filosi'
Incontro al ‘Filosi’

All’incontro con gli studenti, moderato da Agostino Alla, ha partecipato anche Antonio Turri dell’Associazione ‘I cittadini contro le mafie e la corruzione’: “Non possiamo non coinvolgere gli studenti in questi incontri perché devono sapere che se oggi in Italia c’è meno lavoro è per colpa delle mafie e della corruzione. Le mafie sono vive, presenti, sono qui a Terracina”.

E’ il quarto anno che il ‘Filosi’ porta avanti il progetto sulla legalità che ha permesso agli studenti di incontrare personaggi di spessore e caratura elevate, come ha ricordato la preside Anna Maria Masci.