Securitas Metronotte, la strana crisi dai turni multipli. E spuntano altri 45 esuberi

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*Cig da un anno*

Una crisi rebus, quella della Securitas Metronotte di Latina, dove i lavoratori dall’aprile dello scorso anno sono finiti in cassa integrazione per via del ‘periodo nero’ del ramo pontino dell’azienda. Azienda che però, a tutt’oggi, di lavoro pare averne davvero tanto. E, forte della riconosciuta serietà nel campo, continua ad operare a pieno regime: all’ammortizzatore sociale della Cig, che a breve sarà rinnovata, vengono infatti puntualmente affiancati turni-fiume.

No stop – Dietro richiesta dei diretti interessati o, il più delle volte, dopo disposizioni aziendali, a seconda dei casi, capita che i vigilanti prestino servizio anche per 14 ore consecutive. Proprio nello stesso momento, altri colleghi, visto che l’azienda è ufficialmente in crisi, si ritrovano a fare volenti o nolenti i cassintegrati: ognuno di loro, a rotazione, nell’ultimo anno ha fatto in media 50 giorni circa in regime di mobilità. Una stato di cose che, non volendo entrare nel merito delle scelte gestionali, se non è strano è quantomeno curioso. Tanto per il classico uomo della strada. Quanto, pare, per diverse delle guardie giurate nelle file del colosso capitolino della sicurezza, che pure in certe dinamiche aziendali dovrebbero essere addentrate in prima persona.


*Il sinistro dei giorni scorsi*
*Il sinistro dei giorni scorsi*

Paradossi – Ricapitolando: c’è un’azienda con un ramo in crisi, che riceve denaro dallo stato per aiutare i lavoratori lasciati momentaneamente ‘in naftalina’; in contemporanea, la stessa azienda si fa in quattro per garantire una moltitudine di servizi sparsi in lungo e in largo per la provincia, ricorrendo spesso e volentieri ai doppi turni. Con dipendenti che alla fine, più o meno volontariamente, a volte si ritrovano sfiancati. Esempio indicativo, il grave incidente avvenuto lo scorso 25 marzo a Monte San Biagio ad uno dei metronotte della Securitas, di Fondi: fuori strada con l’auto di servizio per un colpo di sonno dovuto alla stanchezza, probabile conseguenza di due turni consecutivi.

*Gianfranco Cartisano, segretario Uiltucs*
*Gianfranco Cartisano, segretario Uiltucs*

Sindacato critico – Sulla strana crisi dell’azienda interviene con forza la Uiltucs, che conferma come, almeno all’apparenza, qualcosa che non vada per il verso giusto in effetti ci sia per davvero: “Non solo si fanno i doppi turni, ma addirittura se ne fanno di tripli, cosa che crediamo si commenti da sola”, afferma Gianfranco Cartisano, segretario provinciale del sindacato. “Non a caso, a suo tempo siamo stati gli unici a non sottoscrivere l’accordo inerente la cassa integrazione. Come fa un’azienda ad essere in crisi, con tutti questi turni da coprire?”.

Caduta libera – Crisi che tra l’altro, rispetto allo scorso anno, si è amplificata ulteriormente per la contrazione degli utili, come comunicato proprio in questi giorni dai vertici aziendali: tra la sede di Latina e quella di Cassino, è stata aperta una nuova procedura di mobilità per 42 vigilanti e 3 amministrativi considerati in esubero, di cui i vertici Securitas e la controparte sindacale discuteranno per la prima volta venerdì mattina.

“Come avevamo largamente anticipato, la situazione appare ancor più degenerata. Visti i nuovi sviluppi, è stato solo confermato che la mobilità non era la giusta soluzione al problema”, attacca Cartisano. “Contestammo e torniamo a contestare l’organizzazione del lavoro della Securitas. A nostro parere il problema è proprio a livello gestionale, non certo legato alla crisi”.