Prima drammatica emergenza fuoco a Itri, tristemente famosa per il bilancio degli incendi boschivi che la annovera tra le realtà più colpite dai roghi in campagna.
Sebbene fosse solo il primo di aprile (c’erano già state avvisaglie di incendi a febbraio e a marzo), questa volta le fiamme si sono avvicinate pericolosamente alle abitazioni. E’ successo alle 23,15 sulla collinetta di San Cristoforo, che si aggetta proprio sul centro del paese e dove, accanto all’omonima chiesa diroccata, sorgono alcune abitazioni.
Le fiamme, sprigionatesi sul lato nord est del rudere ecclesiastico, sospinte dal vento, si stavano pericolosamente avvicinando alla prima delle abitazioni, a causa, soprattutto, del sottobosco dove pochi giorni di sole, il vento dell’ultima settimana e l’esposizione a sud avevano favorito il seccume vegetale, autentica miccia per la propagazione delle fiamme. Sul posto si sono portati la squadra 5 A dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Gaeta e il responsabile della Protezione Civile, Antonio Maggiacomo, presidente dei volontari dell’Emergenza Radio Itri.
Allorchè le fiamme, sviluppatesi in luoghi inaccessibili per gli automezzi e nel folto di una boscaglia collocata tra scoscesi dirupi, si sono avvicinate all’abitazione e, soprattutto, al raggio di azione dell’idrante dei VVFF, questi hanno iniziato l’azione di spegnimento, mentre qualche volontario si è prodigato attivamente anche lui per fronteggiare la lingua di fuoco. Alle due di notte il fronte del fuoco che si stava dirigendo verso la zona abitata è stato fermato, mentre sono rimasti attivi alcuni focolai in mezzo alle rocce scoscese per il cui spegnimento si è reso necessario, questa mattina, mercoledi, l’intervento della Protezione Civile, il cui elicottero ha effettuato una ventina di lanci.
L’episodio ha riproposto in paese la drammaticità degli incendi boschivi, appiccati, ormai, da qualche tempo a questa parte, con scientifica cattiveria, di notte quando si sa che non possono essere operativi i mezzi aerei, sempre più indispensabili per fermare le fiamme nei posti inaccessibili. Sotto accusa anche cumuli di materiale infiammabile abbandonato nei boschi, nonostante funzioni in paese un servizio gratuito per il conferimento differenziato dei rifiuti.