
È stata formalizzata oggi nell’aula di Corte d’Assise del Tribunale di Latina la prima proposta di risarcimento del collegio difensivo dei Botticelli, imputati per il duplice omicidio e il duplice tentato omicidio di Sezze Scalo, a favore dei familiari di Alessandro Radicioli e Tiziano Marchionne, che avevano perso la vita a seguito della sparatoria del 29 ottobre 2012 nella stazione di servizio Eni. Proposta che è stata prontamente rifiutata dagli avvocati delle undici parti civili e parti offese, tra i quali Angelo e Oreste Palmieri, Dino Lucchetti, Cesare Coletta, Fabrizio D’Amico e Fabrizio Cannizzo, perché ritenuta inammissibile.
Prima però l’avvocato di parte civile Angelo Palmieri ha chiesto e ottenuto la costituzione di parte civile del figlio di Gianluca Marchionne nel frattempo deceduto.

La somma proposta per il risarcimento è stata di 810mila euro, di cui quattrocentomila sarebbero spettate a ognuna delle famiglie degli uomini deceduti, mentre 10mila euro erano stati previsti per Gianluca Ciprian, ferito e per due volte scampato alla morte.

Il tentativo di risarcimento del danno era stato trasmesso alle parti civili tramite una lettera il 18 marzo scorso. Oggi sono stati invece presentati gli assegni a disposizione delle parti civili e delle parti offese solo a condizione che accettassero in toto. Un tentativo, quello fatto dal collegio difensivo, per liberarsi delle parti civili, che sarà ripetuto con ogni probabilità nella prossima udienza prevista per il 20 maggio. Dopo il rifiuto della somma, infatti gli avvocati degli imputati, tra i quali Giuseppe Poscia e Alessandro Paletta, hanno chiesto il rinvio per aprire il dibattimento nella prossima udienza per permettere loro di formulare una nuova proposta di risarcimento qualora si trovasse un accordo. La Corte di Assise, presieduta dal giudice Pierfrancesco De Angelis, dopo essersi pronunciata sulla incongruità della somma proposta, ha così rinviato l’udienza al 20 maggio prossimo.

Stefano Botticelli, il fratello Maurizio e il nipote Enrico sono accusati del duplice omicidio di Radicioli e Marchionne e del duplice tentato omicidio di Gianluca Ciprian, dopo una discussione tra Radicioli e Stefano Botticelli per un debito legato, secondo quanto emerso dalle indagini, a un traffico di sostanze stupefacenti. La dinamica dei fatti era stata ricostruita anche grazie ad alcuni testimoni che avevano assistito alla sparatoria.
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