Ospedali di Fondi e Terracina, il Pd sulla scia di Caporossi: “Collaborazione e condivisione delle risorse”

*Ivano Giuliani*
*Ivano Giuliani*

“Uscire da guscio nel quale per troppo tempo siamo stati relegati da una politica della sanità miope che piuttosto che contare sulle contaminazioni ha investito tutto sul singolo professionista e sull’uomo solo al comando”. Un’inversione di tendenza necessaria, per Rosaria Alfinito ed Ivano Giuliani, coordinatori del Partito democratico di Fondi e Terracina.

Una convinzione ancora più rafforzata dopo l’incontro di mercoledì con il neo manager Asl Michele Caporossi, pronto a partire dal Presidio centro con un maxi-domino che, per sopperire alla cronica carenza di fondi ed al contempo tentare di garantire un’assistenza ottimale agli utenti della provincia, vedrà a breve un rimaneggiamento delle ‘tessere’ costituite da reparti, servizi e personale.


*La fondana Rosaria Alfinito*
*Rosaria Alfinito*

Una riorganizzazione legata a doppio filo alle esigenze, e vista come l’unico modo per uscire dalla crisi. All’insegna della condivisione delle risorse umane, strumentali e strutturali: “E’ la via da perseguire se si vuole contrastare ogni ipotesi di ridimensionamento e rilanciare in modo propositivo l’offerta dei servizi”, dicono la Alfinito e Giuliani. “Tale strategia ha comunque bisogno di realizzare un sinergico gioco di squadra, tra cittadini, operatori ed amministratori e deve avere come finalità quella di realizzare la giusta collaborazione tra attività e funzioni ospedaliere ed attività e servizi universitari, come del resto dimostrato già da diversi mesi dalla sinergia messa in essere all’interno del dipartimento delle chirurgie del professor Stagnitti e dal dottor Bertolini”.

*Michele Caporossi*
*Michele Caporossi*

Seguendo in toto le intenzioni del manager Caporossi – che parlava di logica delle “parrocchiette” – bando ai campanilismi: “Si deve avere il coraggio di mettere da parte le vecchie diffidenze e preclusioni reciproche proprie degli anni passati e che ci hanno condotto allo stato di criticità attuale, ed aprire completamente i nostri ospedali alla reciproca contaminazione, lasciando che uomini e competenze possano circolare liberamente”, affermano dal Pd.

I cui componenti, di seguito, propongono le linee base della propria ricetta riorganizzativa: maggiori possibilità nello svolgimento dei tirocini; effettiva apertura ad una collaborazione tra i chirurghi e gli specialisti ospedalieri e universitari ad oggi impegnati prevalentemente al ‘Fiorini’; assistenza completa e complementare, senza ‘dduplicazione’ dei servizi.

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