Gaeta, pontile petroli e waterfront in Consiglio comunale. Ma l’opposizione abbandona l’aula

imageDopo che per ben due volte una bozza di progetto di riqualificazione dell’intero waterfront della città di Gaeta, compresa la controversa vicenda della delocalizzazione del pontile petroli Eni, è finita alla votazione del direttivo dell’autorità portuale senza passare per il Consiglio comunale, anzi senza che nessuno ne sapesse niente, cittadini e Comuni limitrofi compresi, tutte le forze politiche di opposizione avevano chiesto una discussione in aula consiliare.

Discussione che a quel punto l’amministrazione guidata dal sindaco Mitrano non ha potuto fare a meno di prevedere nell’ordine del giorno del Consiglio comunale di ieri. Anche perchè nel frattempo le stesse minoranze avevano unitamente fatto appello all’articolo 60 dello statuto comunale per avere il punto in Consiglio. Perciò quando le minoranze hanno visto che in realtà la maggioranza aveva intenzione di affrontare non una discussione organica, bensì solo la sommaria definizione delle linee guida di un piano regolatore portuale che in realtà avrebbe già numerosi progetti in essere, si sono alzati e hanno lasciato l’aula.


image“Inaccettabile – hanno affermato in coro, anche quelli solitamente meno agguerriti nei confronti dell’amministrazione Mitrano – non avere una discussione ad hoc e approfondita sul punto, anche per avere il tempo necessario per sottoporre alla città, dalle associazioni ai comitati, dai singoli cittadini agli operatori, quanto poche persone hanno deciso per un’intera città”.

Così anche stavolta non si è saputo nulla del piano, e così sarà almeno fino a quando non verranno segnati passi avanti nell’iter progettuale del piano, anche se a quel punto potrebbe essere troppo tardi.