Dalla lettura degli ultimi Verbali dei Revisori dei Conti del Comune di Terracina, si apprende dell’ennesima segnalazione alla Corte dei Conti. Il Collegio chiede di verificare se dall’operato dell’Amministrazione Comunale, che ha determinato l’affidamento della gestione degli arenili comunali ai privati, emergano responsabilità tali da aver causato un danno erariale al Comune.
Purtroppo risultano ulteriori conferme ai nostri dubbi. Vediamo i fatti e occhio alle date.
Il 28 marzo 2013 la Giunta Comunale, decide di ripetere l’esperienza del 2012 e riaffida ai privati la gestione degli arenili comunali anche per il biennio 2013-2014, chiedendo un corrispettivo inferiore a quello del 2012 per euro 63.450. La motivazione data dalla Giunta per giustificare lo sconto è legata al fatto che l’ Amministrazione non ha a disposizione ombrelloni, sedie a sdraio e lettini come nel 2012, e quindi ritiene giusta l’applicazione di una riduzione sul prezzo. Euro 63.450 in meno nelle casse comunali.
Per conoscere chi saranno gli affidatari definitivi, bisognerà attendere l’esito della gara di appalto che si concluderà circa due mesi dopo, alla fine del mese di maggio.
Eppure, appena il giorno dopo, il 29 marzo 2013, la ditta Terracina Sviluppo comunica di voler acquistare n.200 lettini e n.200 sdraio tra quelli a disposizione del comune (nota prot. 26022 del 29 marzo 2013).
Sulla disponibilità delle attrezzature balneari, in data 12 giugno 2012 il comune aveva nelle sue disponibilità:
n. 700 ombrelloni
n. 598 lettini
n. 1976 sdraio
n.1 rattorino setacciante
come risulta da una nota a firma della dott.ssa Carla Amici , attestante i materiali riconsegnati dall’Azienda Speciale e ritirati dal personale del comune (l’azienda aveva gestito gli arenili nel 2011, utilizzando le attrezzature del Comune).
Tra questa data, 12 giugno 2012 e quella del 28 marzo 2013 non esiste alcun atto che attesti la dismissione o almeno la presa visione delle attrezzature balneari da parte dell’Amministrazione. Quindi si presume che la consistenza debba essere quella risultante alla nota del 12 giugno 2012.
Si arriva al 23 maggio 2013, e giunge anche da parte della ditta Corrado Iannizzi la richiesta per il noleggio o l’acquisto del materiale a disposizione (nota prot. 25200). Anche questa richiesta giunge prima della conclusione della gara di appalto.
Il 28 maggio 2013 la ditta Cooperativa Sociale Mare chiede l’acquisto o noleggio di N. 300 ombrelloni, n. 600 sdraio, n. 200 lettini, n. 1 macchina pulisci spiaggia (nota prot. 25813). Di nuovo una richiesta che arriva prima che si conoscano i vincitori della gara di appalto.
Secondo questa cronologia di fatti, sorgono spontanei alcuni interrogativi.
Com’è possibile che le richieste di acquisto o noleggio degli ombrelloni e lettini arrivano tutte prima che si conoscano gli affidatari definitivi degli arenili, e che attraverso le determine dirigenziali risulteranno evidenti solo il 31 Maggio 2013 e il 12 giugno 2013? (Det. Dir. N. 519, 520 ,521)
Come è possibile che la richiesta della Terracina Sviluppo arrivi addirittura due mesi prima dell’affidamento definitivo?
Lo scempio amministrativo: nel giorno 28 marzo 2013, con un anomalo principio di solidarietà, la Giunta determina a priori uno sconto ai futuri gestori degli arenili comunali di Euro 63.450, motivandolo con “la non disponibilità dell’Amministrazione di idonee attrezzature balneari, quali ombrelloni, sedie a sdraio e lettini. Quasi tre mesi dopo, il 11 giugno 2013, la stessa Giunta provvede a consegnare e farsi riconsegnare quelle attrezzature balneari che il 28 marzo affermava di non possedere e che come per magia sono ricomparse; il giorno dopo, 12 giugno 2013, sempre la stessa Giunta, “presa visione delle attrezzature balneari, prende atto delle pessime condizioni conservative e ne determina l’inutilità perché deteriorate”.
Allora che si fa, si decide per la distruzione per trarne un bel ricavo visto che si tratta di strutture in alluminio?
E no!
Le attrezzature sono così danneggiate che se ne dispone la vendita attraverso un’asta riservata solo ai vincitori delle gare di appalto, con la motivazione che, essendoci sopra scritto Comune di Terracina, solo questi avrebbero potuto riutilizzarle.
Fatto sta che le attrezzature ritornano idonee e di nuovo istallate sugli arenili.
E ancora.
Dell’abbattimento del prezzo di Euro 63.450 per l’anno 2013 rispetto al 2012, motivato dalla Giunta con la indisponibilità delle attrezzature balneari da parte dell’Amministrazione Comunale, ne viene a beneficiare anche la ditta Iannizzi, la quale arriva a dichiarare però (come risulta da verbale redatto dalla dott.ssa Nasti, alla presenza del rappresentante della Iannizzi), che nel 2012 la ditta stessa non aveva ricevuto alcuna attrezzattura balneare da parte del Comune.
Non è una barzelletta, è scritto tutto nella delibera di Giunta n. 203 del 14 giugno 2013.
Se si considera che in questa operazione si è concesso anche l’aumento del canone di affitto degli ombrelloni e delle sdraio a carico dei bagnanti, si può benissimo concludere che i gestori hanno ottenuto un sostanzioso guadagno con la riduzione del costo dell’appalto, con le attrezzature balneari che sono state in pratica regalate, e appunto, con l’aumento del canone per i bagnanti.
Ci hanno rimesso invece i cittadini. E per ben due volte. Primo, con l’aumento per l’affitto degli ombrelloni. Secondo, con il Comune che, con tutti i vantaggi concessi ai gestori privati, non ha incassato somme che per un ente dissestato sono preziose. Soldi che il Comune stesso dovrà trovare da qualche altra parte, come in effetti sta già facendo, mettendo le mani in altre tasche.
Provate ad indovinare quali.
Il Coordinatore del Circolo SEL Terracina Giuseppe De Santis