L’Ufficio Tributi non può verificare la prescrizione dei ruoli: banca dati Aser ancora sotto sequestro

In coda all'ufficio tributi di Aprilia
*In coda all’ufficio tributi di Aprilia*

Da quattro anni il Comune di Aprilia non ha alcun modo di verificare la prossimità di prescrizione dei singoli atti di accertamento emessi dall’Aser; non è insomma in grado di escludere che si siano alcune posizioni tributare che sono andate, o che potrebbero andare, in prescrizione. Lo denunciano i consiglieri comunali del centrosinistra, Vincenzo Giovannini e Monica Tomassetti del Partito Democratico, e Carmen Porcelli di Sel, Fds e Primavera Apriliana.

La denuncia dei consiglieri parte dalla risposta choc che è arrivata il 13 febbraio scorso dal dirigente del settore Finanze e Tributi Francesco Battista alla richiesta di accesso agli atti presentata il 27 dicembre 2013, e con la quale si chiedeva di conoscere i tributi andati in prescrizione con i corrispettivi importi e date al fine di emettere il ruolo di pagamento coattivo.


“Avevamo dato per scontato che dopo aver sollevato il problema – questo sostengono i consiglieri comunali del centrosinistra – il settore Finanze avesse poi sollecitato per la richiesta di dissequestro dei locali dove sono conservati i documenti congelati da quando il pubblico ministero Raffaela Falcione aveva notificato la disposizione di acquisire tutti gli atti al procedimento in corso. Invece oggi abbiamo appurato che la lettera per dissequestrate i locali di Piazza dei Bersaglieri non è ancora partita. E’ trascorso esattamente un mese dalla risposta di Battista, quasi quattro anni dal sequestro degli atti”.

E di quali atti si tratta? “Abbiamo appreso leggendo il decreto di sequestro che i documenti che da quattro anni non è possibile consultare, al fine di far funzionare e lavorare l’ufficio tributi, l’anagrafica dei contribuenti del Comune di Aprilia, la banca dati degli stessi contribuenti, suddivisa per ogni singolo tributo, il conto giudiziale dell’agente contabile con relativi documenti giustificativi delle entrate e delle spese , nonché i bollettari relativi alla riscossione dei singoli tributi e relative liste di cariche. In assenza di questa documentazione – affermano Giovannini, Tomassetti e Porcelli – ci chiediamo in virtù di quale sistema il settore Finanze abbia finora tenuto sotto controllo e potuto prevedere le entrate relativamente ai tributi, prevedere ed accertare i tributi non ancora versati, e quindi perseguire coloro che evadono ed eludono i tributi. In questa situazione non solo si profilano reati, l’approssimazione per le entrate alla voce tributi ci lascia alquanto basiti, ma si persegue nella tolleranza di un malcostume che finisce con il premiare i furbi a scapito delle tante famiglie oneste, degli imprenditori ligi che osservano il pagamento delle imposte nonostante il forte periodo di difficoltà che investe l’economia nel nostro Paese e nella nostra città”.

“Per noi è stata una grande sorpresa – dicono i tre consiglieri – apprendere che non ancora è partita la richiesta di dissequestro al tribunale. I toni da stato di polizia, le velate minacce, nonché le accuse mosse nei confronti delle fasce più deboli di essere i veri ed unici responsabili delle sacche di evasione nella nostra città, non trova alcuna rispondenza da parte della pubblica amministrazione nell’operato che essa stessa dovrebbe adempiere, ovvero il controllo e la certezza del tributo”.

“La gestione di questo settore così delicato sembra essere un argomento tabù per tutti coloro che non appartengono a questa giunta: l’arroganza e la presunzione di chi dice di agire per il bene della città, da sole non bastano se si agisce attraverso maldestri tentativi che non servono ad aprire un nuovo corso. Pertanto l’amministrazione si appresti a trovare soluzioni anziché alzare sempre polveroni e mettere in scena protagonismi dai toni melodrammatici su vicende legate al passato e che solo al passato appartengono. Con molta umiltà – concludono i consiglieri comunali del centrosinistra – riorganizzi il settore e si affretti a ripristinare la legalità violata perché a volte gli evasori si perseguono anche con atti molti più semplici”.