Gaeta, operatori del porto contro autorità portuale: “Vogliamo essere coinvolti”

*Il presidente dell'autorità portuale Pasqualino Monti*
*Il presidente dell’autorità portuale Pasqualino Monti*

Una lunga lettera indirizzata al presidente dell’autorità portuale Pasqualino Monti, all’assessore regionale allo sviluppo economico Guido Fabiani, all’assessore alle politiche del territorio Michele Civita, al sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano, all’amministrazione provinciale di Latina, al presidente della Camera di commercio Vincenzo Zottola, al comandante della Capitaneria di porto di Gaeta Cosimo Nicastro, al direttore dell’agenzia della dogana della nuova banchina commerciale Luigi Liberatore e al comandante della sezione operativa navale Davide Miserendino, per chiedere chiarezza e una nuova fase di confronto.

Gli operatori del porto commerciale di Gaeta, tramite il proprio presidente dell’associazione Damiano Di Ciaccio, tornano a richiamare all’ordine le istituzioni per ricordare loro che le decisioni amministrative e progettuali della. Ita e quindi del porto commerciale non possono essere prese senza il diretto coinvolgimento di chi è chiamato in causa.


Una missiva che inizia ad assumere già i contorni della protesta vista la chiusura in forma di diffida. Un monito per evitare che ciò che è stato promesso col vecchio piano regolatore portuale non venga mai portato a termine e si pensi a nuove progettazione non condivise.

“L’Associazione degli operatori del porto di Gaeta – si apre la lettera – registra un preoccupante rallentamento dei lavori di completamento del porto commerciale di Gaeta ed una inopportuna mancanza di confronto fra enti ed istituzioni che hanno competenza nel settore su scelte decisive per il nostro porto malgrado i numerosi tentativi espletati.

Mentre gli operatori continuano nella ricerca di nuovi traffici ed opportunità per  migliorare l’efficienza dello scalo, l’Autorità Portuale, il Comune di Gaeta e la Camera di Commercio di Latina continuano ad evitare il coinvolgimento per unire le energie e fare scelte condivise.

L’Autorità Portuale, dal canto suo, sembra essere più interessata ai progetti di riqualificazione del lungomare della città piuttosto che ai lavori per un definitivo completamento del vigente piano regolatore del porto e della relativa rete viaria di collegamento.

Pur comprendendone le ragioni quali cittadini, ricordiamo che le Autorità Portuali hanno essenzialmente il compito in base alla legge istitutiva 84/94 di promuovere e gestire l’organizzazione dei porti.

"Il presidente degli operatori del porto Damiano Di Ciaccio"
“Il presidente degli operatori del porto Damiano Di Ciaccio”

A fronte della impellente necessità di affidare i lavori già approvati e finanziati per il completamento dell’escavo dei fondali e dei piazzali con l’importo di circa 33 milioni di Euro già erogati, assistiamo ad una incomprensibile inerzia da parte degli uffici preposti al conseguimento degli obiettivi di PRP e sempre  più spesso di fronte a scelte effettuate senza minimo confronto con le realtà operanti nel porto.

A solo titolo di esempio esemplificativo basta prendere  l’ordine del giorno dell’ultima seduta del Comitato Portuale del 17 febbraio scorso nel quale figuravano in discussione ben 7 punti, importantissimi per il futuro dello scalo e dell’intero golfo, proposti senza neanche sentire la necessità di interpellare le realtà interessate.

Ci riferiamo in particolare all’estensione della convenzione per il porto di Gaeta alla società S.E.Port di Civitavecchia per l’effettuazione di servizi già svolti da imprese locali, al regolamento per la disciplina delle attività svolte  nelle aree portuali e, perché no, anche alle linee guida del vigente Piano Regolatore Portuale che tanto scompiglio stanno ingenerando anche sulla pubblica opinione per la mancanza di chiarezza e coinvolgimento.

Ultimo esempio, in ordine di tempo, la conferenza di servizio del 5 marzo scorso sulla pulizia delle banchine sedi di operazioni portuali: anche in questo caso non c’è stato il minimo coinvolgimento degli operatori che nel 2013 hanno contribuito in maniera sostanziale alla stesura del  vigente regolamento in materia di movimentazione delle sostanze pulvilurenti nel nostro porto dichiarandosi da subito disponibili ad ogni forma di miglioramento dello stesso strumento .

Gli operatori in questo momento fortemente concentrati sulla pianificazione e produttività delle singole aziende, volano per l’intera economia del comprensorio, chiedono una proficua attenzione all’occupazione ed alla tutela delle maestranze locali così come ribadito nel protocollo di intesa sottoscritto  fra Regione Lazio, Comune di Gaeta e Autorità Portuale di Civitavecchia al momento della adesione al network regionale in data 23/12/2002.

"Panoramica del porto commerciale di Gaeta"
“Panoramica del porto commerciale di Gaeta”

Sono fortemente coesi nell’intento di tutelare le professionalità presenti ed operanti nel territorio, intendono vedere al più presto completati i lavori programmati e si oppongono ad ogni tentativo speculativo che può soltanto danneggiare l’economia delle singole imprese e dell’intera comunità.

E’ grave atto di superficialità voler espropriare i soggetti attivi, ossia gli operatori, da tutti i processi di processi di programmazione e pianificazione in essere, è un atto dovuto acquisire il parere di quanti più di tutti conoscono le difficoltà e le opportunità della realtà portuale.

Tali atteggiamenti e decisioni rischiano di mettere fortemente in crisi l’economia del porto, uno degli ultimi baluardi produttivi della città di Gaeta ed è per questo motivo che l’associazione chiede al Presidente Pasqualino Monti di istituire un tavolo tecnico di confronto propositivo tra i soggetti in essere e nel frattempo diffida chi di competenza dall’assumere decisioni che possano ledere i diritti ed i legittimi interessi non sono degli associati ma di tutte le imprese che operano sul territorio”.