Fondi, ancora all’ordine del giorno l’esternalizzazione dell’illuminazione. Fiore: “Strada evitabile, guadagneranno solo i privati”

*Impianto a led. L'illuminazione che verrà*
*Nel prossimo futuro, illuminazione a led*

“L’affidamento a terzi conviene soprattutto ai privati che, nel giro di qualche anno, si troverebbero non solo a recuperare l’investimento iniziale ma a guadagnare milioni di euro dalla gestione degli impianti. Questa la semplice e lapalissiana verità che sta dietro a questa idea di privatizzare il servizio di pubblica illuminazione”. Torna a battere sulla prossima esternalizzazione dell’illuminazione pubblica, il consigliere del Partito democratico di Fondi Bruno Fiore. E a stretto giro di posta risponde al presidente della Commissione Ambiente Claudio Spagnardi, che aveva sottolineato come un affidamento a terzi fosse sostanzialmente l’unica soluzione percorribile, visti gli altri costi, nell’ordine di quasi 800mila euro annui, a carico del Comune per impianti obsoleti ed i pochi fondi nella disponibilità dell’Ente.

*Bruno Fiore*
*Bruno Fiore*

“Facciamo rilevare Spagnardi che nella Regione Lazio è in vigore fin dall’aprile dell’anno 2000 una legge regionale, esattamente la L.R. nr. 23 del 13 aprile 2000, e il relativo regolamento attuativo della stessa nr. 8 del 18 aprile 2005, che disciplina la riduzione e la prevenzione dell’inquinamento luminoso, oltre che la riduzione dei consumi energetici, con la finalità di tutelare e migliorare l’ambiente. Nella delibera di indirizzo approvata dalla maggioranza di centrodestra non si fa alcun riferimento a questa specifica normativa che dovrebbe essere stata attuata fin dal lontano 2005. Tale normativa prevede che tutti i Comuni del Lazio devono integrare il proprio regolamento edilizio al fine di ridurre e prevenire l’inquinamento luminoso di qualsiasi impianto di illuminazione esterna sia pubblico che privato. La normativa regionale prevede anche contributi economici per l’adeguamento degli impianti pubblici di illuminazione già esistenti. Sappiamo che diversi Comuni della provincia hanno ottenuto questi finanziamenti dalla Regione ed il Comune di Fondi non ha nemmeno predisposto la richiesta di contributo”. Un’opportunità tenuta nel cassetto.


E succeduta, negli ultimi mesi, dall’improvviso risveglio di quella che Fiore chiama “l’anima verde della Giunta De Meo”. Con una privatizzazione che, per l’esponente d’opposizione, oltre a convenire alla parte privata, avrebbe costi pronti a ricadere sulla cittadinanza. “Costi altissimi, che si potrebbero evitare semplicemente approvando un Piano comunale per il contenimento dell’inquinamento luminoso ed il risparmio energetico. Questo piano si applicherebbe non solo alla riqualificazione degli impianti di illuminazione pubblica ma anche a quelli privati, portando, nel giro di tre/cinque anni agli stessi risultati che dovrebbero essere raggiunti con l’appalto esterno. Esempi di Comuni che hanno approvato questi regolamenti nel Lazio ve ne sono diversi, ad esempio Frosinone e Civitavecchia”. Una possibile soluzione già paventata dallo stesso Fiore in Commissione, ma caduta nel vuoto.

*Il Comune di Fondi*
*Il Comune di Fondi*

A seguire, il rappresentante di minoranza passa alla censura politica: “Se oggi il Comune si trova con un impianto di pubblica illuminazione largamente obsoleto, inquinante e, in molti casi pericoloso per la pubblica incolumità, è responsabilità piena delle amministrazioni comunali degli ultimi quindici anni. Non è possibile che si continuino a realizzare tratti di illuminazione pubblica, anche in tempi recentissimi, senza tenere conto dei parametri fissati dalla Legge regionale. Ci chiediamo, ad esempio, se gli interventi di riqualificazione che si stanno realizzando con i fondi Plus nel quartiere Spinete e nel quartiere della 167, rispettano o meno tali parametri. Se questi parametri non sono rispettati dovrà pensarci successivamente il privato che si aggiudicherà l’appalto e pagheranno i cittadini di Fondi? Non è possibile che si continuino a rilasciare concessioni edilizie senza un parere di congruità per quanto riguarda l’illuminazione esterna agli stessi parametri di cui sopra”.

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