Furto di reti da pesca a Minturno, il delegato della fondazione “Vassallo” chiede aiuto al sindaco

pescatoriScrive al sindaco per chiedere aiuto dopo aver raccolto l’amarezza dei pescatori che nella notte tra il 10 e l’11 marzo scorso sono stati vittime di furti di reti da pesca. Il delegato della fondazione Angelo Vassallo, Erminio Di Nora, nel cercare per la categoria interessata dal furto un intervento da parte delle istituzioni rivolge un appello al primo cittadino di Minturno, Paolo Graziano, e informa dell’accaduto il comandante della Capitaneria di Porto Cosimo Nicastro e il presidente della fondazione “Angelo Vassallo”, Dario Vassallo.

“La scorsa notte, tra il giorno 10 e il giorno 11 marzo – scrive Di Nora – alcuni pescatori di Minturno hanno subito importanti furti di reti da posta. Rispettare le regole imposte dalla legge, come ad esempio posizionare le boe luminose alle estremità delle reti, permette (purtroppo) anche ai ‘ladri’ di individuarle facilmente e recuperarle. La beffa di questa notte? Aver sottratto le reti e lasciato le boe a lampeggiare. ‘Salpare’ due chilometri di rete richiede tempo, e farlo in due o tre differenti posti, evidenzia una vera e propria organizzazione e non una mera coincidenza. Scrivo a Lei quale sindaco di Minturno perché credo sia opportuno un intervento forte e deciso. Come evidenziai in passato in occasione di eventi sociali, occorre valutare la possibilità di avere un posto di Polizia a Pantano Arenile in prossimità della foce del fiume, con un mezzo veloce e pratico, quale potrebbe essere un gommone. Il territorio andrebbe presidiato combattendo l’illegalità in qualsiasi modo, ma soprattutto lottando contro l’omertà e l’indifferenza di coloro che vedono e si girano dall’altra parte per timore che il proprio mezzo di lavoro venga ridotto in cenere”.


Nel sollecitare un intervento di Graziano il rappresentante della fondazione Vassallo precisa: “Quella del pescatore è una professione dura, per la quale si fanno rinunce importanti: alzarsi la notte, dormire quando possibile, stare spesso lontano da moglie e figli, rischiare la vita quando le condizioni meteomarine subiscono improvvisi cambiamenti, non poter lavorare quando il tempo non lo permette. Con quale prospettiva torneranno in mare? E con quali reti? Un pezzo di rete per la pesca delle seppie costa circa 140,00 euro. Solitamente non ci sono in mare meno di 30 pezzi. Chiedo quindi di verificare quali interventi mirati possono essere messi in atto nell’immediato per aiutare economicamente queste famiglie e organizzare un presidio del territorio in maniera coordinata (Ente Locale – Forze dell’Ordine – Pescatori)”

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