Camorra e auto di lusso, i traffici dell’organizzazione vicina al boss Sandokan

CAM00776AGGIORNAMENTO – Acquistavano auto di lusso intestandole a società, simulavano il furto, le portavano in Germania per la ‘punzonatura’ e poi le rivendevano in Italia. Era questo il meccanismo, scoperto dalla Polizia e dalla Finanza, utilizzato dai sette arrestati nell’ambito dell’operazione ‘Fuori Giri’, coordinata dalla Dda di Napoli.

La mente della truffa, secondo gli investigatori, era proprio Antonio Ianuario, arrestato questa mattina nella sua abitazione di Minturno: una perfetta villa in stile ‘Scarface’ secondo gli inquirenti che lo hanno prelevato a casa, impreziosita da stucchi color oro, colonne e capitelli. Era lui ad occuparsi della concessionaria Autolandia, una delle società (insieme ad altre imprese con sede in provincia di Caserta tra cui alcune autoscuole) utilizzate dall’organizzazione per far transitare le auto dall’Italia alla Germania e viceversa.


Ad aggravare ancora di più la posizione di Antonio Ianuario e del fratello Salvatore detto ‘Mammone’ (detenuto in carcere, al quale è stata notificata l’ordinanza dall’ex capo della Squadra Mobile di Latina Cristiano Tatarelli che aveva fatto partire le indagini insieme al commissariato di Formia) è la vicinanza, secondo i riscontri investigativi, a Nicola Schiavone, figlio del boss dei Casalesi ‘Sandokan’.

L’indagine, partita due anni fa dalle dichiarazioni di alcuni pentiti del clan dei Casalesi e dalle indagini del commissariato di Formia, ha portato all’arresto di sette persone, tutte accusate di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più reati di appropriazione indebita con l’aggravante di aver agito al fine di agevolare il clan camorristico dei Casalesi.

Oltre ai fratelli Antonio e Salvatore Ianuario (di 36 e 40 anni), sono finiti in manette: Salvatore di Puorto (41 anni, fratello di Sigismondo, ritenuto uno dei più stretti collaoratori di Nicola Schiavone), Luca Cioffo (38 anni), i fratelli Luigi e Gennaro Froncillo (38 e 34 anni), e Michele Lo Conte (46 anni, l’uomo che si occupava della logistica in Germania). Inoltre nell’ambito della stessa inchiesta sono indagate a piede libero altre cinque persone.

Gli arresti sono stati effettuati questa mattina dagli uomini della Squadra Mobile di Latina, del commissariato di Formia, della Squadra Mobile di Caserta, del Gico di Roma e della Finanza di Formia, che hanno posto sotto sequestro beni per un milione e quattrocentomila euro.

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