Una posizione che, dopo l’interrogatorio del gip del Tribunale penale dei Minori di Roma, pare essersi ridimensionata, quella dell’unica ragazza colpita dalle misure cautelari per la vicenda della ‘Banda Corona’, residente a Fondi.
Hanno teso a scagionarla i presunti complici, cioè il fidanzato, ritenuto la ‘mente’ del sodalizio di ragazzini terribili, ed il cugino di questo. Lo ha detto lei stessa, che con questa brutta storia non c’entra nulla.
Ma, al di là delle dichiarazioni dei diretti interessati, ad andare in suo favore c’è forse anche qualcosa di oggettivo. Vale a dire l’occhio elettronico delle telecamere.
Una questione di tempistiche, secondo la difesa. La sera dell’ultimo raid incendiario della serie, ovvero il secondo all’edicola ‘Fiorillo’, la minorenne era stata immortalata da una telecamera mentre prelevava una bottiglietta di benzina. “Ero rimasta a piedi con lo scooter”, aveva detto in seguito.
Frame che, se dai primi momenti erano andati a costituire un elemento a suo pesante discapito, potrebbero presto assumere tutt’altra valenza: “Nello stesso filmato, dopo circa dieci minuti, si vede l’arrivo dei due cugini, soli, che prendono una quantità di benzina ben più consistente”, spiega l’avvocato Enzo Biasillo, convinto dell’innocenza della sua assistita. “D’altra parte, in tutta la vicenda, lei compare solo in quelle brevi immagini, e per un motivo che ha già saputo spiegare. Tanto più che non è stata neanche sottoposta ad alcuna perquisizione domiciliare”.
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