
Come ampiamente previsto, nel corso degli interrogatori di lunedì mattina, presso il Tribunale penale dei minori di Roma, i tre ragazzini destinatari delle ordinanze di custodia cautelare per le intimidazioni di fuoco e le tentate estorsioni a Lenola hanno parlato. I due cugini lenolesi hanno ammesso parzialmente le loro responsabilità in merito a quanto accaduto, sottolineando ad ogni modo come la ragazza del gruppo non avesse alcun ruolo nella vicenda. Un’estraneità ribadita con fermezza anche dalla stessa.
Per adesso, però, la strategia non ha dato i frutti sperati dal collegio difensivo, composto dagli avvocati Marco Popolla, Luigi Iudicone, Cristina Sepe ed Enzo Biasillo: il gip non ha alleviato le misure gravanti su i tre. M.D. ed M.S., rimarranno dunque nella comunità di recupero per minori dalla Capitale in cui erano stati associati nei giorni scorsi. La ragazza, di Fondi, continuerà agli arresti domiciliari, con l’unica novità che potrà tornare a frequentare l’istituto professionale cui è iscritta.
Scontato, a questo punto, un prossimo ricorso al Riesame.

Intanto, mentre le indagini del carabinieri del comandante Biagio Di Iorio, che dopo mesi di accertamenti avevano incastrato i componenti della ‘Banda Corona’, vanno avanti, sulla vicenda emergono nuovi risvolti.
Nel corso delle uniche due perquisizioni domiciliari, eseguite a Lenola e che portarono all’iniziale fermo dei minori, tra le altre cose già note, come i proiettili e i biglietti intimidatori, i militari della Stazione locale trovarono un carteggio molto particolare.
Era a casa di uno dei due cugini, e riportava una sorta di organigramma: una serie di nomi fittizi associati a ruoli operativi. Un po’ come in ‘Romanzo criminale’, ma in salsa nostrana.
Vi emergerebbe addirittura l’intenzione, da parte della fantomatica ‘Banda’, di procedere a delle ‘assunzioni’: uno spacciatore, per autofinanziamento; ed un faccendiere, deputato a gestire gli affari.
Toccherà ora ai carabinieri accertare l’effettiva attendibilità del documento sequestrato: si deve capire se sia solamente frutto di deprecabili fantasticherie criminali, o se invece rappresenti per davvero, messo nero si bianco, il progetto di conquista e futura espansione che il gruppetto di aspiranti boss stava tentando di mettere in atto.
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