Non è caduta nel vuoto la polemica sollevata nei giorni scorsi dal consigliere comunale del Pd Omar Sarubbo in merito ad una vera e propria frode perpetrata a danno della collettività. Chi sono gli autori? Tanti consiglieri comunali – verrebbe da dire – che si prestano alla convocazione di commissioni consiliari farlocche con il solo risultato di maturare un gettone di presenza. Commissioni senza un effettivo ordine del giorno, della durata di pochi minuti. Una firmetta e via…
In realtà è il ‘sistema’ ( ovvero il regolamento) a consentire questo scempio di cui tanti, trasversalmente, alla fine approfitano. Un modo per arginare il malcostume, però esiste: ridisegnare l’assetto delle commissioni riducendone il numero. In tal senso una proposta concreta arriva dal consigliere comunale del Pd Giorgio De Marchis.
“Dopo tanti anni – dichiara il capogruppo del Pd – è giusto porsi alcune domande sull’effettiva utilità delle commissioni consiliari del comune di Latina. La risposta è chiara, ovvero l’utilizzo di questo strumento da parte del Comune è sproporzionato rispetto al reale bisogno. Si convocano commissioni consiliari su tutto e, come ci ricorda giustamente Sarubbo, spesso nelle sedute convocate si finisce per dibattere sui massimi sistemi oppure a non parlare a causa dell’assenza degli interlocutori, dirigenti o assessori che siano. Queste commissioni – ribadisce De Marchis sulla scia di Sarubbo – hanno un costo per la collettività visto che danno diritto al gettone di presenza per i consiglieri comunali”.
“La sfida che abbiamo davanti – afferma il consigliere democratico – è quella di proporre un modello alternativo ed è quanto faremo nei prossimi giorni partendo dalle corrette osservazioni di Sarubbo. All’interno della ridistribuzione delle presidenze dei consiglieri di maggioranza verrà proposta al consiglio comunale una mozione per la revisione dell’attuale assetto delle commissioni affinché risponda a criteri organizzativi e soprattutto di efficienza coerenti con i bisogni amministrativi dell’ente”.
La proposta che il capogruppo presenterà al consiglio si basa sulla riduzione delle commissioni da 11 a 5 operando un accorpamento delle deleghe e delle funzioni “che produrrà – spiega De Marchis – una maggiore efficienza delle commissioni stesse chiamate di volta in volta ad esprimersi su procedimenti amministrativi e non su dibattiti aleatori e soprattutto determinerà un notevole risparmio dei costi grazie alla diminuzione dei gettoni di presenza erogati”.
Queste le cinque commissioni risultanti dal riassetto:
1. Commissione Urbanistica, Ambiente, Lavori/Trasporti Pubblici e Problemi del territorio
2 . Commissione Servizi sociali, Sanità, Pari opportunità e Asili nido
3 . Commissione Bilancio, Commercio e Programmazione economica
4 . Commissione Cultura, Turismo, Formazione e Università
A queste 4 commissioni andrà aggiunta come previsto dalla legge la Commissione Trasparenza.