Fondi, la speranza di don Ciotti: “La legalità prima di tutto”

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*Don Ciotti durante l’accorato discorso (Foto V. Bucci)*

Centinaia di persone nonostante il tempo, per assistere al ‘verbo’ del prete anticamorra. Una platea di ogni età, che ha letteralmente preso d’assalto il Monastero di San Magno, la suggestiva cornice scelta da don Luigi Ciotti per la propria tappa a Fondi, in visita della giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Vittime ormai icone come Peppino Impastato. O che lo stanno diventando, come il ‘nostro’ don Cesare Boschin, il prete di Borgo Montello ucciso nel ’95 in circostanze misteriose, con dietro l’ombra della criminalità organizzata e dei rifiuti.

Un discorso sentito, viscerale e ricco di aneddoti, quello di don Ciotti. Il quale, partendo dal tema centrale dell’incontro, la speranza, per oltre due ore ha abbracciato diversi concetti. Come la mancanza del lavoro, con oltre sette milioni di disoccupati. Oppure come la corruzione nella chiesa, che invece dovrebbe essere, almeno lei, libera da qualsiasi forma di politica e potere: “La chiesa è per il mondo, non per se stessa”.


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*Monastero stracolmo (Foto V. Bucci)*

Parlando delle diverse forme di sfruttamento e delle mafie, poi, il prete non ha mancato un riferimento alla situazione locale, sottolineando come la criminalità organizzata abbia attecchito da tempo nel tessuto economico fondano, penetrando nei settori cardine. Non è mancato nemmeno un riferimento all’ex prefetto di Latina Bruno Frattasi, che dopo il ‘caso Fondi’ è stato quasi ‘punito’ per la sua battaglia per la legalità.

Legalità vista da don Ciotti come uno dei pochi modi per educare, cambiare e dare dignità alle persone.

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