Rifiuti a Sezze, Martella revocato da presidente della muncipalizzata. Arriva la conferma del Consiglio di Stato

*Paride Martella*
*Paride Martella*

Sui rifiuti in provincia di Latina alla fine è caduto anche l’ex presidente della Provincia, Paride Martella. Revocato dall’incarico di presidente della Servizi pubblici locali Sezze spa, per non aver fatto prendere alla municipalizzata in carico il servizio di nettezza urbana e costretto il Comune di Sezze a prorogare il contratto alla Gea, Martella aveva fatto ricorso, chiedendo anche un risarcimento danni. A confermare la decisione presa dagli amministratori setini, bocciando l’operato dell’avvocato presidente, è però giunto ora anche il Consiglio di Stato.

La Servizi pubblici, nata dalla trasformazione dell’Azienda speciale servizi municipali di Sezze, si era impegnata con il Comune lepino a gestire il servizio di igiene urbana, a partire dal 1 gennaio 2005, subentrando alla Gea. La società, interamente partecipata dal Comune, non aveva però poi rispettato tale impegno né fatto alcuna gara per affidare a terzi il servizio, tanto che si era arrivati anche al punto di interrompere la raccolta dei rifiuti e che alla fine l’amministrazione comunale era stata costretta a prorogare l’appalto alla Gea. Il 17 giugno 2005, alla luce di tali vicende e specificando che i vertici della Servizi pubblici non avevano rispettato gli indirizzi comunali, il consiglio comunale aveva revocato l’incarico a Martella. Stesso sorte per il consigliere Gianluca Pisa.


I due avevano fatto ricorso al Tar di Latina, che nel 2010 aveva però confermato i provvedimenti presi dal Comune, specificando che era nei poteri dell’ente revocare gli amministratori della Servizi pubblici in casi come quello della gestione rifiuti. Martella e Pisa hanno così fatto appello, chiedendo anche un risarcimento del danno subito. Il Consiglio di Stato ha ora respinto le richieste dei due. Niente poltrona per Martella e Pisa, ma soprattutto nessun indennizzo. Anche per i giudici di Palazzo Spada il Comune di Sezze ha agito correttamente e la revoca era sostenuta da giusta causa. Anziché essere risarciti, Martella e Pisa sono stati così condannati a pagare ottomila euro di spese legali all’ente locale lepino.