
AGGIORNAMENTO – Quando sembrava ritornata la quiete, Lenola è stata scossa dal colpo di coda – comunque ampiamente nell’aria – della recente operazione dei carabinieri della Stazione locale contro la banda di minorenni che per mesi ha messo in apprensione i commercianti del paese.
Martedì mattina, su ordine del gip del Tribunale dei minori di Roma, è infatti stata data esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei tre ragazzini tra i 16 ed i 17 anni che, per mezzo di incendi dolosi e richieste di pizzo, erano convinti di potersi ‘conquistare’ un posto nell’olimpo della criminalità.
I due cugini M.D. ed M.F., del posto, ritenuti a capo dell’auto-denominatasi ‘Banda Corona’, sono stati destinati ad una comunità di recupero per minori, specializzata nel settore del reinserimento sociale. Ora, e fino a data da destinarsi, a seconda di come procederà il loro percorso, saranno seguiti da assistenti e psicologi.

La ragazza del gruppo, di Fondi, visto il ruolo marginale rispetto agli altri è stata invece posta in regime di arresti domiciliari.
Inizialmente sottoposti a fermo d’identificazione, erano poi stati trattenuti in caserma e, dopo le disposizioni del Tribunale dei minori, affidati alle rispettive famiglie.
Ma le misure cautelari, perorate dal pm e quindi avallate dal gip, erano state richieste dai carabinieri del comandante Biagio Di Iorio sin dall’immediatezza, ottenendo dopo mesi di febbrili indagini sottotraccia, con prove e riscontri in quantità.
Un provvedimento necessario, considerando la gravità dei delitti addebitati al sodalizio di minorenni: ripetute minacce di fuoco corredate da tentativi di estorsione. Con modalità che, per adesso, mantengono in piedi anche l’ipotesi di associazione a delinquere.

Pensando all’età dei giovani coinvolti, si penserebbe ad una classica ragazzata degenerata. Eppure, quello che è accaduto a Lenola nell’ultimo periodo assomiglia a tutt’altro: tanto per rendere l’idea, con l’incendio al bar ‘La Sevici’ – condito dalla solita richiesta di estorsione a nome della ‘Banda’, lasciata attaccata sul muro – hanno fatto danni per quasi 100mila euro. E le fiamme, quella volta, si andavano allargando verso i piani superiori, mettendo in serio pericolo diverse famiglie, bimbi compresi.
Non certo dei mostri, ma di sicuro adolescenti cresciuti troppo in fretta ed in maniera ‘distorta’. Ragazzini su cui i carabinieri stanno ancora indagando. Nonostante lo stretto riserbo, pare che i militari di Di Iorio stiano continuando una serie di ulteriori accertamenti ad ampio raggio. Tra le altre cose, non si esclude il supporto esterno, nelle attività della fantomatica ‘Banda Corona’, di altri soggetti.
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