Sanità settore in crisi, in una interrogazione di Ivana Simeoni portavoce al Senato del M5S

*Ivana Simeoni*
*Ivana Simeoni*

Ivana Simeoni, Portavoce al Senato del Movimento Cinque Stelle ha inviato una mota al ministro della Salute sia genericamente sulla situazione sanitaria degli ospedali di provincia, sia sulle aggressioni che si registrano ai danni di personale medico e infermieristico e non in ultimo quello che si è verificato qualche giorno fa ai danni di un infermiere al Goretti di Latina.

“Premesso che: con i tagli sistematici alla spesa sanitaria compiuti negli ultimi anni numerosi piccoli ospedali provinciali sono stati chiusi e ciò ha comportato una concentrazione improvvisa di utenti nei centri più grandi, che spesso si sono trovati in situazioni difficilmente gestibili, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza dei Pronto Soccorso e dei servizi di emergenza territoriali; in particolare la concentrazione di utenza nei Pronto Soccorso ha dato luogo a numerosi episodi di impazienza da parte dei cittadini, costretti ad aspettare per ore il proprio turno in striminzite sale d’attesa talvolta con scarse condizioni igieniche, sfociati talvolta in episodi di violenza;


considerato che: le cronache degli ultimi mesi evidenziano episodi di insofferenza che hanno visto infermieri presi a pugni, medici spintonati, dottoresse che rischiano l’incolumità; i quotidiani e i siti on line del 19 giugno 2013 evidenzia che il servizio di emergenza territoriale (servizio reso su ambulanze) è tra le prestazioni più a rischio e che nel mese di giugno u.s. nel quartiere San Basilio di Roma si sono verificati due distinti episodi di aggressione agli operatori  del 118 nella stessa notte. Dal sito della Croce Rossa Italiana si apprende che nel mese di luglio 2013, a Cuneo, i soccorritori del “Santa Croce” sono stati aggrediti durante un intervento per aver parcheggiato l’ambulanza in una zona destinata disabili;

Il 14 dicembre 2013 le cronache segnalavano numerose vicende che sottolineano come gli ospedali di Roma sarebbero i più colpiti da episodi di violenza. Al San Camillo un infermiere è stato aggredito dai familiari di una paziente riportando la frattura del setto nasale con una prognosi di venticinque giorni; al Pertini un medico del pronto soccorso è stato gettato a terra e ha riportato un trauma cranico mentre al Pronto Soccorso di Latina un medico è stato picchiato, preso a calci e pugni; nel mese di novembre 2013 la stessa sorte è toccata a un infermiere del Policlinico Casilino dove inoltre risulta che uomo della vigilanza sia stato ferito; al San Filippo Neri, in passato, un medico è stato colpito da un infarto a seguito di un’aggressione subita. Nei Pronto Soccorso la situazione è considerata addirittura esplosiva. Al San Filippo Neri hanno stilato una sorta di bollettino dei casi avvenuti negli ultimi anni: ad una dottoressa picchiata è stata diagnosticata una contusione toracica; un medico ha riportato contusioni multiple; un ausiliario a seguito di un pugno ha riportato la frattura del setto nasale e quattro infermieri, in episodi differenti, sono stati contusi. Al Pronto Soccorso dell’Ospedale Vannini negli ultimi dodici mesi si sono verificate quattro aggressioni, in due casi a danno di medici mentre negli altri due nei confronti di infermieri. Al Sant’Eugenio si è verificata una tentata aggressione verso un medico e tre nei confronti di infermieri. In alcuni casi gli episodi di aggressione sono attribuibili a pazienti con problemi di etilismo o di tossicodipendenza;

il sindacato Spes (Specialisti dell’emergenza sanitaria, ovvero i medici dei pronto soccorso) tramite un comunicato ha denunciato che “Gli operatori vengono considerati da un’utenza spesso esasperata, responsabili di una realtà di cui sono invece le prime vittime.”

Il 19 febbraio 2014 veniva segnalata la gravità di un episodio avvenuto il 18 febbraio u.s. presso il Pronto Soccorso del Santa Maria Goretti di Latina dove un infermiere si è sentito male dopo essere stato aggredito durante la notte. L’uomo è stato colpito da un infarto dopo essere stato picchiato dal parente di un paziente, esasperato per l’eccessiva attesa prima della visita. A seguito dell’aggressione l’infermiere si è improvvisamente accasciato a terra ed è stato ricoverato, a causa delle serie condizioni in cui versava, nell’unità coronarica dell’ospedale stesso; da mesi il Pronto Soccorso del nosocomio di Latina è teatro di aggressioni e litigi sfociati dall’insofferenza per i lunghi tempi di attesa a cui devono sottostare i pazienti. Nonostante gli appelli lanciati la Regione non ha sinora provveduto a dotare la struttura di più personale e mezzi; nel corso dell’iniziativa intrapresa dal MoVimento 5 Stelle nel mese di gennaio 2014, attraverso sopralluoghi effettuati nei Pronto Soccorsi di tutto il Lazio, è emerso che attualmente presso la struttura di Latina il personale è considerevolmente al di sotto delle reali necessità che l’utenza richiederebbe. Nella stessa occasione il dirigente del Pronto Soccorso lamentava una grave carenza dal punto di vista della sicurezza e segnalava che nonostante le costanti richieste nessuna precauzione veniva presa dalla direzione dell’Ospedale;

considerato inoltre che, a parere degli interroganti: i gravi episodi segnalati nei Pronto Soccorso scaturiscono dall’oggettivo sovraffollamento a causa del quale i pazienti restano a lungo in attesa sulle barelle e, mentre molti familiari protestano o si lamentano civilmente, una minoranza di accompagnatori o pazienti aggredisce gli operatori benché questi non abbiano effettive responsabilità;

oltre alla chiusura dei nosocomi minori, la politica dei tagli attuati ha determinato una riduzione drastica del personale con conseguente aumento delle ore lavorate e di turni estremamente faticosi per gli operatori in servizio che, essendo sotto pressione, iniziano a mostrare segni d’insofferenza; emerge una grave ed oggettiva carenza dal punto di vista della sicurezza del personale causata dal sovraffollamento dei Pronto Soccorso e dalla riduzione del personale medico nelle strutture sanitarie;

tale problematica dovrebbe rientrare nelle priorità del nuovo “Patto della Salute” che dovrà essere a breve stipulato tra le Regioni ed il Governo;

si chiede sapere: se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei gravi fatti esposti in premessa; quali iniziative intenda intraprendere al fine di migliorare il livello di sicurezza all’interno degli ospedali e delle strutture di Pronto Soccorso nonché a tutela degli operatori del servizio di emergenza territoriale garantendo al personale medico e paramedico di poter svolgere il proprio lavoro in piena sicurezza; se, in vista della sigla del nuovo Patto della salute 2014-2016, non valuti di includere la problematica inerente la sicurezza nelle strutture sanitarie nonché nel servizio di emergenza territoriale quale priorità finalizzata alla tutela della salute e della incolumità degli operatori e degli stessi pazienti assistiti”.