E’ stato rinviato a giudizio per i reati di omissione di atti di ufficio ed esercizio abusivo della professione medica dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Latina, Lorenzo Ferri.
Francesco Acursio, infermiere professionale del 118, è comparso stamattina davanti al magistrato del capoluogo pontino per fatti che risalgono al 18 settembre del 2010. In quell’occasione una 70enne di San Cosma e Damiano, Adua Italia Di Vito, a causa di problemi respiratori e dopo sollecitazione del medico di famiglia, aveva chiesto l’intervento di un’ambulanza. A visitare la 70enne, facendo le funzioni di medico, era stato l’infermiere indagato il quale, però, aveva ritenuto non necessario il ricovero. Anche dietro sollecitazione dei familiari della donna e del medico di famiglia l’Acursio si era rifiutato di trasportare l’anziana in ospedale.
A distanza di poche ore da quei fatti, e precisamente alle 5 e 30 del 19 settembre del 2010, la situazione della Di Vito si era aggravata al punto da indurre il marito della donna a chiedere nuovamente l’intervento del 118. Stavolta il personale sanitario intervenuto nel tentativo di aiutare la 70enne stava procedendo al ricovero. Purtroppo, però, quando era troppo tardi per la donna che non ce l’ha fatta. E’ morta.
Il marito e la figlia della Di Vito, assistiti dall’avvocato Alfredo D’Onofrio, hanno scelto di denunciare l’accaduto e in particolare il comportamento dell’infermiere, difeso dall’avvocato Giuseppe Romano.
E il gup stamattina ha disposto il rinvio a giudizio dell’Acursio. Il processo prenderà il via il 24 giugno prossimo davanti al secondo collegio penale del tribunale di Latina