Formia verso l’approvazione del Piano Regolatore Generale

*Il sindaco Sandro Bartolomeo e il presidente del Consiglio comunale Maurizio Tallerini*
*Il sindaco Sandro Bartolomeo e il presidente del Consiglio comunale Maurizio Tallerini*

Presentazione del nuovo progetto di Prg del Comune di Formia oggi pomeriggio presso il Coni, riproponiamo gli interventi andati in scena in una sala gremita in ogni ordine di posto. Uno dopo l’altro l’assessore Giuseppe Masiello, il progettista Franco Purini, l’architetto Barbara Cerquozzi, l’architetto Stefano Stanghellini, il dirigente comunale Sisto Astarita, il sindaco Sandro Bartolomeo, l’assessore regionale Michele Civita.

TALLERINI


Ringrazia tutti e introduce il lavoro, passo concreto per coinvolgere tutte le categorie produttive.

 

MASIELLO

*L'assessore Giuseppe Masiello*
*L’assessore Giuseppe Masiello*

Per non rubare spazio alla parte tecnica relativa agli indirizzi del nuovo piano, illustro quanto fatto nei primi mesi dell’amministrazione. Il Prg è il principale strumento urbanistico la cui funzione è di regolare assetto urbanistico, attraverso norme programmatiche e precettive. Il Prg non si limita però a dettare normativa assetto territorio, confluiscono anche livelli superiori di programmazione. Il Prg di Formia, quello Rossi, è stato adottato nel 1974 e approvato dalla Regione nel dicembre 1980. Uno di quei piani di prima generazione, cioè di derivazione dalla legge urbanistica generale. Un’ottima legge che, insieme a quella dei beni culturali, ha proiettato il nostro paese all’avanguardia.

Prevedeva 55 mila abitanti entro il 2000. Consolidamento lungo la fascia costiera, commerciale verso Cassino, il resto residenziale. Queste le tre direttrici. La pedemontana avrebbe permesso di bypassare. Putroppo tante aspettative sono rimaste tali. Alcune cose sono cambiate, altre meno. E’ intervenuta la legge sui beni paesistici, l’approvazione del piano paesistico e paesaggistico. Poi l’istituzione delle aree protette (Parco Monti Aurunci e Riviera di Ulisse), piani di assetto idrogeologico, il piano consortile, e poi purtroppo la legge sul condono edilizio.

platea 2Le precedenti amminitrazioni scelsero ad inizio anni ’90 l’architetto De Lucia. La precedente amministrazione l’ha revocato per gli emendamenti che ne avevano cambiato la vocazione. Nel 2010 Franco Purini fu incaricato della consulenza per la variante generale al Prg. Il sindaco ha confermato l’incarico.

La proposta sarà sottoposta – ed è questo il tratto politico distintivo – alla popolazione in una pratica partecipativa e condivisa. Le linee saranno discusse, approfondite e ove possibile modificate. La dottoressa Nicoletta Cassieri ha esaminato il patrimonio archeologico. La situazione geologica, Abate Russo, il professor Stanghellini si occupa della perequazione urbanistica. La proposta di piano che vogliamo condividere con la partecipazione parte da due elementi: continuità ed innovazione.

1) Per continuità intendiamo: riconferma delle previsioni e indirizzi del piano vigente (diritti acquisiti e progettualità che hanno iter in stato avanzato e sono coerenti col piano urbanistico definito – porto, housing sociale, plus, localizzazione policlinico del golfo, stazione a Santa Croce e nuovo sistema di viabilità).

2) innovazione. La città è un organismo vivente ma deve cambiare in accordo con la nostra memoria. Solo alcune modifiche possono garantire la sopravvivenza dell’identità di questa città. E’ innovazione la scelta di ridurre sensibilmnete il consumo di suolo agricolo. Innovazione sui siti industriali dismessi: da troppi anni sono vere e proprie cesure degli spazi urbani. Saranno i capisaldi del rinnovamento della città di Formia. Innovazione sarà la modalità di attuazione del piano. Si tratta di sperimentare operativamente innovazioni procedurali e metodologiche. Attueremo o cercheremo di indirizzare in questo senso la perequazione urbanistica e compensazione. Per la trasformazione urbanistica ci dovrà essere un plusvalore di interesse pubblico. Per innovazione intendiamo riferirci anche alle fasi di preparazione del piano.

plateaFaremo il Sistema Informativo Territoriale per rendere accessibile il piano a livello informatico: l’informatizzazione è un obiettivo prioritario del futuro. Il Prg sarà approvato secondo la legge regionale. La sostenibilità – superamento della dicotomia tra trasformazione e conservazione. Una trasformazione consapevole del territorio nella consapevolezza dei limiti. La flessibilità, la competitività (stimolare in un sistema di regole chiare, la competizione tra soggetti), operatività delle scelte; l’equilibrio tra uomo ed ambiente.

Valorizzazione dei centri storici, ridisegno di spazi pubblici, nuovi luoghi per la cultura e l’incontro, una nuova urgente configurazione del fronte a mare, la riqualificazione del patrimonio edilizio con contenimento dello spreco delle risorse (problema energetico, acqua e rifiuti). Vogliamo fare un lavoro di squadra e il merito andrà a tutti, ciascuno per la propria parte e il proprio ruolo. Ringrazia tutti i tecnici.

Oggi si conclude solo la prima tappa. Siamo certi che il confronto aperto a tutti sarà foriero di prospettive di sviluppo oltre a consolidare il rapporto tra l’amministrazione e l’intera città.

*L'architetto Franco Purini*
*L’architetto Franco Purini*

PURINI

RELAZIONE INTRODUTTIVA PROFESSOR PURINI

 

ARCHITETTO BARBARA CERQUOZZI – TAVOLE

*Gli architetti Barbara Cequozzi e Franco Purini*
*Gli architetti Barbara Cequozzi e Franco Purini*

La proposta di variante è basata su una mole di documenti che abbiamo cercato di sistematizzare. Fa riferimento a un assetto normativo che fa riferimento alla legge 1150 del 1942. Altri riferimenti sono la L.R. 72 del 1975 per il dimensionamento di piano (quantità massima di insediamenti in rapporto al numero di residenti). Quindi c’è il D.M. 1444 del 1968 e la legge regionale n. 38 del 1999 (norme di governo del territorio).

La legge 38, nell’ottica del superamento della rigidità dei piani, prevede un superamento parlando di un piano strutturale e di uno operativo. Piani che a monte hanno strategie rese operative con strumenti attuativi.

Siamo in una fase di proposta di partecipazione. Ci aspettiamo che dati i caratteri di questa variante, i contributi arrivino. Questa fase è necessaria non solo per il consenso dei privati ma anche perché la modalità attuativa della perequazione prevede che il rapporto pubblico – privato venga rivisto e il privato abbia voce nelle scelte urbanistiche.

tavoleIl quadro conoscitivo contiene l’analisi della pianificazione sovraordinata, l’analisi delle consulenze specifiche del piano tra cui l’analisi del contesto geomorfologico, l’analisi dei caratteri archeologici, dei caratteri storici, contesto socio-economico e perequazione. Il territorio è stato analizzato per livelli.

La pianificazione sovraordinata: analizzato il piano paesistico della regione Lazio. E’ formato da una serie di tavole, non tutte prescrittive. Riporta tutti i vincoli che normano il territorio: dichiarativi (le aree dichiarate di notevole interesse pubblico), ricognitivi di legge (fasce e zone di vincolo idrogeologico), vincoli ricognitivi di piano (vincoli archeologici e storici). Poi ci sono le tavole A che riportano i paesaggi, divisi in naturali, agrario, urbanizzato. Per ognuno di questi ci sono delle sottoclassi. Sono tavole che forniscono molte informazioni. In una sono riportati i fiumi. Le aree zts. Poi c’è la carta uso del suolo.

Il 75% del territorio di Forma è normato dal Pai regionale e il 25% dal piano dell’Autorità di Bacino dei fiumi Volturno e Garigliano. Sono aree cui dedicare molta attenzione quando dobbiamo pensare allo sviluppo della città. Poi ci sono i piani settoriali: piano dei Parchi e piano del Consorzio Sud Pontino. C’è il parco dei Monti Aurunci e il parco suburbano di Gianola che è entrato a far parte del parco Riviera di Ulisse. Una tavola porta la zonizzazione del parco dei Monti Aurunci e quella del parco di Gianola. Per le zone industriali sappiamo che il Consorzio è stato istituito con la legge del 1968. 227 ettari di territorio formiano rientra nel Consorzio. Le aree al proprio interno sono normate ad attività produttive e servizi.

tavole 2 proiettateSintesi sulle aree vincolate. Geomorfologica: territorio diviso in 12 parti. Individua classi di pericolosità. Dà delle prescrizioni sulle scelte di trasformazione del territorio. Ci sono poi le tavole con la localizzazione dei resti archeologici, già ricogniti dal Ptptr. Il lavoro svolto dalla Cassieri è quello di creare un report in cui oltre alla localizzazione, ci parla dell’importanza di questi resti archeologici e soprattutto del fatto che Formia ha perso ben tre occasioni all’inizio del secolo (ricostruzione post-guerra, costruzione del secondo tratto di via Vitruvio e la litoranea) per potenziare il patrimonio archeologico. Poi c’è la ricostruzione degli elementi storici. Analizza le strade storiche, tra cui quella in cui sarà realizzata la pedemontana leggera.

In un’altra tavola sono elencati tutti i piani che sono stati adottati in difformità al piano approvato nel 1980. Il 30% di tutti i piani previsti dal piano Rossi non è stato attuato. Piano che era stato dimensionato su 55 mila abitanti. C’è la tavola del sistema insediativo con tutti i servizi (scuole, le chiese, i cimiteri, ecc). Siamo arrivati alla conclusione del fatto che a Formia ci sono carenze rispetto agli standard minimi della legge nazionale perché a Formia si ha carenza di spazi verdi e di scuole (per gli standard urbanistici). Per gli standard territoriali si ha carenza di parchi territoriali. Le strategie della varante è di costruire delle scuole primarie all’interno della parte storica e delle scuole secondarie da costruire a Penitro insieme alla città dello sport. Altro standard carente è il nuovo ospedale, tant’è che il piano prevede il nuovo policlinico del golfo.

Nel piano si dice quali strade adeguare, quali i sovrappassi, i sottopassi.

C’è il sistema ambientale, le aree boscate riprese dal piano paesistico, le aree urbanizzate, le aree intercluse, le aree a parchi. E’ l’ambito in cui procedere alla rigenerazione ambientale.

tavole 3Fabbisogno abitativo. Il tasso di attività e di occupazione è inferiore alla media provinciale. La crescita demografica è positiva (calo dal 91 al 2001). Tabella abitanti: nel 1950 abitanti 18 mila, oggi 37 mila. Flussi migratori: c’è stato aumento esponenziale negli anni ’90, ma si va attenuando. La variazione della popolazione viene proiettata nell’ottica delle famiglie. Il nucleo delle famiglie aumenterà proporzionalmente all’aumento delle famiglie. Al 2025 si arriva a tre ipotesi: oggi è noto che le famiglie hanno ridotto il numero medio di componenti. Ipotesi centrale: 15.100 famiglie. A Formia il patrimonio edilizio è stimato intorno alle 18 mila abitazioni. La variante non può rimettere sul mercato le seconde case. Al 2009 sappiamo che c’era una carenza di abitazioni di 1200. Sulla previsione del 2025, la proposta di variante è stata dimensionata sulla base di ulteriori 2 mila alloggi che hanno come obiettivo principale dotare ogni famiglia di un’abitazione ma anche di migliorare la qualità urbana. Volume residenziale edilizio totale: 600 mila metri cubi in 15 anni di residenziale. Sulla base di questo dato, abbiamo valutato gli standard. Gli abitanti insediabili sono circa 5300. Tutti questi dati sono serviti alla variante per trovare le criticità. Tutte le info sono state sistematizzate in una matrice che analizza gli ambiti omogenei.

Strategie: rivalutazione patrimonio archeologico, risarcimenzo di spazi e servizi pubblici, contenimento consumo del suolo, sviluppo della mobilità sostenibile, valorizzazione rizorse ambientali e culturali, incremento delle strutture destinate alla cultura. C’è una tavola che sintetizza le strategie. Le centralità sono: la tomba di Cicerone (porta archeologica nord), riqualificazione del waterfront, corridoi ecologici, creazione di piazze a Maranola, Trivio, Castellonorato, Campese, creazione città dello sport e istruzione a Penitro e riqualificazione area verde del laghetto di Penitro.

Previsione seconda stazione a Santa Croce, come cerniera tra Formia e Cassino, rafforzamento con le isole pontine e del collegamento verso Roma-Cassino mediante le due pedemontane.

Risistemazione fronte a mare – Torre di Mola, demolizione scuola Vitruvio – Pollione, alcune simulazioni, il parco della stazione centrale. Lo scopo è di riportare in luce l’anfiteatro e creare un parco, la parte del consorzio di Castagneto, il parco De Curtis, il centro congressi all’ex Seven Up, lo studio fatto su Gianola che prevede una gerarchizzazione delle strade, la messa in rete di alcune aree verdi, piantumazione di alcuni filari, piazze a mare che sono aree pubbliche che danno ordine al waterfront, i corridoi ecologici, il monte Campese, il nuovo policlinico del Golfo, il parco di Gianola, Penitro e la sua città dello sport.

 

*L?architetto Stefano Stanghellini*
*L?architetto Stefano Stanghellini*

STEFANO STANGHELLINI – Aspetto normativo e strumenti utilizzati.

Perequzione di primo grado: pari trattamento della categoria sociale dei proprietari immobiliari

Perequazione di secondo grado: rapporto tra la ristretta categoria dei proprietari di beni immobili da trasformare e l’intera collettività. Con la perequazione di secondo grado una quota della rendita urbana che la perequazione di primo grado ha prodotto in favore della proprietà immobiliare, è recuperata alla collettività.

 

SISTO ASTARITA

scritta pontile petroliSono arrivato da poco, e ho trovato lavoro in fase molto avanzata. L’ho analizzato: mi sono trovato davanti ad un piano veramente ben fatto. E’ un momento importante su cui riflettere. E’ stata mostrata solo una piccola parte delle analisi che sono state fatte. Il professor Stanghellini molto sintetico, ma la perequazione sta raggiungendo livelli altissimi. Le slide mostrate hanno alla base un lavoro enorme. Questo grosso lavoro certifica una cosa: finalmente siamo tornati al piano perché gran parte delle città italiane non grandi hanno piani che risalgono agli anni ’80, basati su un concetto di zoning che è purtroppo fallito, per via del mercato che era più forte di norma delle lentezze della macchina amministrativa. Il mercato galoppava e considerava la pianificazione quasi ininfluente, si andava avanti per varianti puntuali, momenti episodici e anche le leggi sono andate in questa direzione. Ci siamo ritrovati città a macchia di leopardo.

Siamo tornati ad un piano di alto livello, ricucire la città, darle un senso urbano, degli spazi, un processo ancora governato dal pubblico. Questo verrà attuato anche con la collaborazione dei professionisti, con un atteggiamento rivoluzionario, completamente nuovo, che ci fa superare la logica dell’esproprio, dà un ruolo ai professionisti. In questo ambito crescerà anche il privato e l’interesse del mercato.

 

CONCLUSIONI: SINDACO SANDRO BARTOLOMEO

*Il sindaco Sandro Bartolomeo e il presidente del Consiglio comunale Maurizio Tallerini*
*Il sindaco Sandro Bartolomeo e il presidente del Consiglio comunale Maurizio Tallerini*

Grazie per partecipazione. Descrivere le linee generali di una variante così importante richiede tempo, passaggi ineliminabili e capisco che ci possano essere degli ecessi di tecnicismo. Voglio però recuperare la parte più istituzionale e politica del nostro lavoro. Quando alla metà di giugno del 2013 sono stato rieletto ho dovuto fare una scelta: o revocare l’incarico affidato a Purini dalla precedente amministrazione e quindi ripetere quanto fatto nel 2000 con Vezio De Lucia, oppure scommettere nella continuità ma alla luce di opzioni e indicazioni diverse.

Vorrei come prima considerazione dire che ho trovato nel professor Purini una persona disponibile, oltre che un grande professionista, una disponibilità ad essere veramente in una nuova fse. Ci ha permesso di salvare il lavoro già effettuato, fatto coi soldi dei nostri concittadini e di poter usufruire di nuove e diverse indicazioni che si inserissero su un impianto in qualche modo già elaborato.

La scelta è stata vincente: siamo a distanza di nove mesi dall’insediamento in una fase elaborativa finale, cosa che non avremmo ottenuto se avessimo conferito un nuovo incarico.

La seconda è che si è creata una squadra con l’architetto Cerquozzi che ha dovuto condensare in poco tempo un lavoro enorme. Negli incontri che andremo a fare con chi dovrà approvare il Prg, Consiglieri comunali, dovranno essere coinvolti tutti. Occorre che i Consiglieri siano informati sui dettagli. E poi le sigle associazioni, sindacali, ecc, fino al semplice cittadino che vuole dire cosa pensa dello sviluppo della sua città. Viviamo un momento interessante da questo punto di vista. Ringrazio Michele Civita di essere venuto e di essere stato presente a tutta la presentazione. L’assessore saprà di cosa stiamo parlando.

Essendo le nostre amministrazioni gemelle come età, noi siamo all’inizio, abbiamo tutto il tempo di portare a termine la variante di piano e ditemi se non è un grande risultato, atteso dal 1974. Questo è l’obiettivo che ci siamo proposti. Poi vogliamo sottolineare alcune eccellenze di questo piano.

Purini ha giustamente parlato di alcuni segni molto forti su questo territorio. Sulla parte archeologica ormai nessuno nutre dubbi: c’è stata affermazione della priorità e dell’importanza del valore archeologico, ci sono state fasi in cui non era così. E’ la nostra grande risorsa che non serve solo al prurito culturale di qualcuno ma allo sviluppo economico della città. Mettere in sicurezza i beni archeologici è la prima cosa.

Non rinunciamo poi alla riqualificazione del waterfront. Non si è parlato del superamento e riavvicinamento della città al mare. C’è una discussione che dobbiamo completare. Dobbiamo superare l’errore urbanistico più grande che abbiamo avuto in duemila anni, ossia la costruzione della litoranea che ha separato Formia dal mare, ha distrutto l’area archeologica, creando difficoltà. Come una rasoiata, ha allineato il profilo della città e chiunque conoscesse lo skyline della città, non può che inorridire. C’è la responsabilità di chi permise quella cosa e anche il popolo.

Penso a quello che sta montando in città per il pontile petroli, se l’avessimo fatto allora quando le ruspe hanno sventrato la villa di Cicerone e le mura di Nerva. Chi reagì? Praticamente nessuno. Ci fu un’acquiescenza completa. Nessuno pensava che arrivassero i tir, le trasformazioni della mobilità che hanno messo questa città in ginocchio. Come riunificare la città al mare? Questo un obiettivo prioritario. Dobbiamo utilizzare ogni capacità creativa possibile. Dobbiamo sviluppare un’opportunità che non ci sarà data per i prossimi 40 anni. La città è fatta di complessi rapporti sosciali, economici, di senso che non bisogna disperdere, altrimenti diventa una realtà vuota.

Questo significa essere attenti all’edilizia residenziale pubblica, all’opportunità di dare a tutti una casa. Non è bello che da noi le case costino tanti, espellendo le giovani generazioni. Non è una cosa positiva anche perché spesso i rimpiazzi su queste case non sono spesso il meglio che ci potessimo aspettare. Gli spazi per la nuova edificazione rivolti a questo. Abbiamo messo in sicurezza le nostre colline. Non è possibile più costruire sulle colline. I romani erano affascinati dai luoghi. Il Redentore è un’immagine evocativa straordinaria, ma è anche vero che se guardo in alto vedo delle schifezze sulle colline. Si sono deturpati anche gli skyline delle frazioni. Ci ricordiamo quando Maranola era il borgo sullo sfondo del Redentore: ora è in mezzo a brutture urbanistiche. Abbandoniamo velleità di costruire oltre sulle colline: ragioniamo degli spazi a disposizione. Il meccanismo della perequazione è lo strumento giusto.

Le aree dismesse sono di importanza strategica. Ragionando con i proprietari di aree troveremo delle soluzioni. Questo significa anche una città giusta che sa farsi carico delle esigenze complessive del suo tessuto sociale e civile.

Un’ultima questione. Spero che Formia approvi in tempi ragionevoli il suo Prg. Spero che l’approvazione si incroci col superamento della crisi economica. Voglio essere pronto per quella scadenza. Quanto accaduto sullo scenario nazionale ed internazionale è una ferita per tutte le realtà locali, ci sono interi strati sociali di sofferenza, le città hanno bisogno di riprendersi. Una città che non approva il suo Prg potrebbe non trovarsi preparata alle sfide della ripresa economica. Dobbiamo fare tutto per bene ma anche rapidamente. Dobbiamo incrociare la ripresa economica, sfruttarne tutti i vantaggi.

Sono certo che l’amministrazione che ho l’onore di presiedere è totalmente schierata su questa indicazione ma il Prg non è fatto solo della maggioranza, riguarda l’intera città. Farò di tutto affinché questo Prg possa essere approvato dal Consiglio Comunale all’unanimità dei presenti.

 

ASSESSORE REGIONALE MICHELE CIVITA

Chiara la scelta. Ridare dignità al territorio perché Formia sia cerniera di servizi qualificati e capace di potenziare la sua vocazione archeologica. Obiettivi ambiziosi, importanti che possono dare, arricchendoli col dibattito sociale di tutte le forze, politiche e sociali. Uno dei problemi è sempre l’attuazione del piano. L’abbiamo visto: solo il 34% delle previsioni del precedente piano sono state attuate. L’amministrazione comunale ha idee chiare, una proposta chiara e al contempo una disponibilità al dialogo e al confronto che è importante. Come vi possiamo aiutare noi? Non facendo passare sei anni da quando presentate il piano all’approvazione. E’ un nostro obiettivo generale.

Stiamo cercando di dare certezze, accorciare i tempi per ridare forza e credibilità alla pianificazione. Altrimenti sono buoni propositi che rimangono nel vuoto. In secondo luogo, anche noi, faremo due operazioni: 1) dare risposta alla crisi economica dell’edilizia orientando gli investimenti privati, dando fiducia agli investimenti privati ma orientandoli verso la rigenerazione urbana. Significa che le modifiche al Piano Casa sono state di due tipi: levate le norme del vecchio Piano Casa che potevano stravolgere la pianificazione paesistica e ambientale. Cancelleremo, sostituiremo queste norme. Abbiamo fatto poi una seconda legge: provato a far riportare sul terreno suo proprio, quello edilizio, le norme sul Piano Casa e abbiamo tolto le norme che potevano stravolgere la pianificazione urbanistica. Accettando sempre il tema della semplificazione. Favoriti interventi di rigenerazione, sostituzione manufatti di aree dismesse, le brutture che vediamo nelle nostre città. Quella è una parte della rigenerazione perché poi, e questa è la seconda iniziativa, abbiamo l’ambizione di fare due cose: 1) approvare definitivamente il piano paesistico regionale adottato nel 2007 e mai approvato. La firma dell’accordo col ministero determina i tempi in cui ogni amministrazione pubblica si impegna a dedurre tutte le osservazioni. Per arrivare di qui al prossimo anno a dare al Consiglio Regionale il piano da approvare definitivamente. Questo darà certezze a tutti. 2) stiamo già lavorando, abbiamo già fatto delibera e avviato il confronto, per fare un testo unico sull’urbanistica regionale che riorganizzi, semplifichi e innovi l’urbanistica regionale. La 38 è una legge classica, gerarchica. La Regione non ha mai approvato il suo piano territoriale. La provincia di Roma lo ha approvato una volta nella sua storia. Capite bene che questa versione gerarchica ha dimostrato negli anni tutti i suoi limiti. Dovremo cambiarla per dare tempi certi alla pianificazione attuativa. Lo sforzo che state facendo sulla perequazione per noi è una suggestione positiva.