Carte false per i clandestini a Fondi, 34 denunciati dalla polizia. Le indagini verso Roma

*Massimo Mazio, vice questore commissariato di Fondi*
*Massimo Mazio, vice questore commissariato di Fondi*

Prosegue sotto traccia, ma senza alcuna interruzione, l’articolata indagine della polizia di Fondi sul maxi-giro di falsa documentazione volta all’assunzione fittizia di extracomunitari clandestini. Gli agenti del vicequestore Massimo Mazio hanno deferito in stato di libertà alla Procura di Latina ben 34 persone, tra le quali uno straniero di origine bengalese residente nella Capitale.

L’indagine, coordinata dal pubblico ministero Gregorio Capasso, nasce da una specifica attività investigativa posta in essere oltre un anno fa dall’Ufficio immigrazione in collaborazione con la squadra di polizia giudiziaria di largo Evangelista.


*Decine, gli immigrati coinvolti*
*Decine, gli immigrati coinvolti*

Tutto prese il via quando il personale dell’Ufficio immigrazione – peraltro dislocato nello stesso Commissariato di Fondi – constatò come, nel giro di poco, numerosi datori di lavoro della Piana avevano presentato una sfilza di istanze di nullaosta a favore di extracomunitari, soprattutto bengalesi.

“Richieste che non erano giustificate, considerando sia il modesto volume d’affari delle proprie aziende sia tenuto conto della circostanza che non avevano mai formalizzato assunzioni di lavoratori né di cittadini italiani né di cittadini stranieri”, spiegano dalla polizia.

I cui agenti, una volta iniziati gli accertamenti, accertavano che per il ritiro di detti nullaosta venivano sistematicamente presentate false dichiarazioni dei redditi ‘gonfiate’ per centinaia di migliaia di euro, false denunce aziendali e procure notarili contraffatte. Ma non solo: erano stati contraffatti anche alcuni timbri della Agenzia delle Entrate di Formia, apposti all’atto della  registrazione dei contratti di affitto di terreni per le attività delle aziende fondane finite nel giro dei clandestini.

*Indagini nate da largo Evangelista lo scorso anno*
*Indagini nate da largo Evangelista lo scorso anno*

“Tutti gli elementi d’indagine raccolti facevano desumere il perdurante stato di clandestinità di molti cittadini stranieri alle cui spalle lucravano insospettabili ‘professionisti del settore’ che richiedevano numeri elevati di nullaosta per lavoro dietro compenso, tentando di ‘sistemare le pratiche’ senza di  fatto formalizzare le relative assunzioni dei lavoratori”.

Una vera e propria organizzazione, dunque, con ruoli ben delineati. Alcune delle persone ora deferite erano tra l’altro già risultate destinatarie di precedenti misure cautelari ed inserite, a vario titolo, nell’organigramma del sodalizio.

“Presumibilmente tutti gli indagati erano sicuri dei facili guadagni e  convinti di poterla fare franca, atteso che da anni oramai il ‘sistema’ era collaudato senza intoppi di varia natura che di fatto favoriva l’illecita permanenza di cittadini sul territorio nazionale”.

Ulteriori sviluppi sono attesi da qui a breve.

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