Trentacinque ex Lsu senza lavoro a fine mese. Stato di agitazione

*Ospedale "Fiorini" di Terracina*
*Ospedale “Fiorini” di Terracina*

Si troveranno, a fine mese, senza lavoro, nonostante tutte le assicurazioni fatte loro in precedenza. Ma la loro risposta è risoluta. Lo hanno già annunciato. Sono i 38 (all’inizio se ne contavano 45) tirocinanti presso la ASL, già LSU di Monte San Biagio, Lenola, Sperlonga, Campodimele, Formia e Castelforte. Stanno svolgendo il lavoro di copertura dei posti, lasciati vacanti dai pensionamenti, presso gli ospedali di Terracina, Fondi e Formia. Per loro, entrati in servizio dal 1° marzo 2013, era stata annunciata una sistemazione a tempo determinato al termine del tirocinio che non può durare più di dodici mesi.

*Ospedale "San Giovanni di Dio" di Fondi*
*Ospedale “San Giovanni di Dio” di Fondi*

A questo proposito i loro portavoce ricordano che già dal 2010 la Regione Lazio aveva elargito le somme alla Asl pontina per la loro sistemazione, ma quest’ultima non ha ottemperato a quanto dovuto. Oggi, invece, dopo il “placet” – dicono loro – del nuovo direttore generale dell’Asl di Latina, Michele Capogrossi, è la Regione, nello specifico l’assessorato al lavoro dove, tra l’altro, operano i dirigenti Valente e Calingiuri, che conoscono bene la situazione dei tirocinanti, che sta facendo mancare i dovuti contributi per la loro sistemazione.


*L'ospedale Dono Svizzero*
*L’ospedale Dono Svizzero*

Il timore dei ricorrenti è dovuto al fatto che, scaduti gli improrogabili dodici mesi di tirocinio senza uno sbocco occupazionale positivo, la loro situazione rientrerebbe tra quella degli LSU. Purtroppo, a questo punto, i tempi lunghi per “riaprire il bacino degli LSU” prevedono due, tre e forse anche quattro mesi, periodo estremamente assurdo per capifamiglia monoreddituali, donne madri, single e persone gravate dalla scadenze dei mutui e delle spese varie. D’altronde la loro funzione operativa risulta essenziale, data la mutilazione quantitativa dell’organico, per cui resterebbero inattivi sportelli e strutture senza il loro reimpiego.

Nei prossimi giorni i 38 annunceranno le forme di lotta adeguate in caso di mancanza di interlocutori a livello regionale.