Tutto come previsto. A causa dello sciopero degli avvocati, l’udienza prevista questa mattina nel processo sul duplice omicidio di Sezze Scalo è saltata. Tutto rinviato al prossimo 1 aprile. Stefano Botticelli, il fratello Maurizio e il nipote Enrico, tutti di Sezze, sono accusati dell’uccisione di Alessandro Radicioli e Tiziano Marchionne e del duplice tentato omicidio di Gianluca Ciprian, fatti avvenuti il 29 ottobre 2012, nell’area di servizio Eni di Sezze Scalo.
Davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Latina, presieduta dal giudice Pierfrancesco De Angelis, a latere Simona Santaroni, si sono già costituite le parti civili, tramite gli avvocati Angelo e Oreste Palmieri, Fabrizio D’Amico, Fabrizio Cannizzo, Dino Lucchetti e Cesare Coletta. I Botticelli cono invece difesi dagli avvocati Abbet, Giuseppe Poscia e Alessandro Paletta.
Secondo gli inquirenti, il 29 ottobre Alessandro Radicioli, di Latina, si era incontrato con Stefano Botticelli per chiedergli ancora una volta il pagamento di un debito, che gli investigatori ipotizzano legato a un traffico di droga. incontro e nel frattempo deceduto per una grave malattia, da un carabiniere libero dal servizio che si trovava a passare di là e dalle immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza del distributore di carburante.
Omicidio Radicioli e Marchionne, nessun accordo sul risarcimento per le famiglie
Tutto rinviato ad aprile. Intanto non è stato ancora trovato un accordo tra i Botticelli e i familiari delle vittime del duplice omicidio. Nella precedente udienza era stato concesso dalla Corte d’Assise del Tribunale di Latina del tempo per far fare agli imputati una proposta risarcitoria, che se accettata avrebbe portato al ritiro delle costituzioni di parte civile. L’intesa però non è stata ancora raggiunta e non si esclude a questo punto che venga fatta una proposta di risarcimento direttamente in aula.
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