Cosa deve farci il Ministero della difesa con il faro di Ponza? Difficile immaginarlo, ma quel bene non lo vuole mollare. Lo ha messo nero su bianco a dicembre, rispondendo a una nota dell’Agenzia del demanio, a cui il Comune dell’isola aveva chiesto di poter entrare in possesso di quell’immobile, scelto con una campagna del Fondo per l’ambiente italiano come uno dei luoghi del cuore e di quelli che l’associazione vorrebbe tutelare. Una posizione che non è piaciuta all’onorevole Federico Fauttilli, che ha ora presentato un’apposita interrogazione al ministro della difesa, Mario Mauro. Il Comune di Ponza, a novembre, aveva chiesto all’Agenzia del demanio il trasferimento a titolo non oneroso del fabbricato del faro, composto da quattro appartamenti e altri locali, compreso un giardino di circa 120 metri quadrati.
Il 20 dicembre la Difesa ha risposto in maniera telegrafica all’Agenzia del demanio, che aveva chiesto al dicastero se fosse ancora interessato a mantenere l’uso del faro: “I beni in parola risultano necessari per lo svolgimento di attività istituzionali dell’amministrazione della difesa”. L’8 settembre 2010, però, proprio il faro di Ponza era stato inserito tra i cosiddetti beni alienabili. Sul cambio di rotta, proprio quando il bene poteva essere valorizzato e reso fruibile ai cittadini, Fauttilli vuole la verità e ora attende una risposta dal ministro Mauro.
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