Processo sui ‘veleni’ di Borgo Montello, nuova proroga al perito. Si torna in aula a maggio

fusti_borgo_montelloDopo oltre un anno dalla perizia disposta dal giudice Guido Marcelli, la verità sull’inquinamento delle falde acquifere a Borgo Montello è ancora lontana. Nel corso dell’ennesima udienza per decidere sulle richieste di rinvio a giudizio di Vincenzo Rondoni e Bruno Landi, vertici di Ecoambiente, società che nel borgo gestisce la discarica dove vengono smaltiti i rifiuti di Latina, e di Nicola Colucci, anche lui imprenditore nel settore dei rifiuti, il magistrato è stato costretto a concedere l’ennesima proroga al perito. L’ingegnere genovese Tommaso Munari, sostenendo che la vicenda è particolarmente complessa, aveva chiesto altri sei mesi per ultimare il suo lavoro, ma il giudice per l’udienza preliminare Marcelli, come proposto anche dal pm Gregorio Capasso, ne ha concessi solo tre e dato l’ok per l’affiancamento al perito di due consulenti, di Aprilia e Pomezia.

Si tornerà in aula il 26 maggio e solo allora si vedrà se sarà la volta buona. L’ing. Munari dovrà stabilire la causa dell’ “avvelenamento” delle falde, per fare luce su eventuali responsabilità dei tre gestori della discarica. I tre imputati, secondo gli inquirenti, sarebbero responsabili dell’inquinamento dell’acqua, non avendo controllato la sicurezza degli invasi S1, S2, S3 ed S0. I tre inoltre, non avendo eseguito le opere di impermeabilizzazione di tali impianti, nonostante le carenze fossero a loro note a partire dal 1995, avrebbero consentito al percolato di fuoriuscire dagli invasi e “avvelenare” appunto la falda acquifera.


Nel procedimento già sono costituite come parti civili diverse associazioni, a partire da Legambiente, rappresentata dall’avvocato Luigi Di Mambro. Della vicenda si sta però interessando anche la Regione Lazio, per la quale ha depositato la nomina l’avvocato Luca Petrucci.

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