Altra scossa di terremoto per la giunta di Gianni Petrucci: il consiglio comunale di San Felice Circeo rischia lo scioglimento dopo la denuncia degli esponenti di opposizione che parlano di presunte irregolarità.

Giuseppe Schiboni, Monia Di Cosino e Vincenzo Cerasoli hanno, infatti, denunciato alle autorità competenti di vigilanza degli enti locali “persistenti violazioni” di legge, e per queste hanno chiesto lo scioglimento anticipato del consiglio.
“Questa pesante richiesta scaturisce, oltre che da continue inosservanze dei disposti normativi – spiegano -, soprattutto dal mancato adempimento di integrazione ‘dell’ipotesi di bilancio riequilibrato’ che il Tuoel sanziona con lo scioglimento del Consiglio comunale ‘quando si compiono atti contrari alla Costituzione o per gravi e persistenti violazioni di legge, nonché per gravi motivi di ordine pubblico’. In parole povere per la seconda volta non hanno rispettato i termini perentori per la presentazione del ‘Bilancio Riequilibrato’. Termine questa volta scaduto il primo febbraio 2014 senza che l’Amministrazione abbia provveduto nemmeno alla convocazione del necessario Consiglio comunale”.
Non si è fatta attendere la replica della giunta Petrucci che commenta in questo modo la mossa dell’opposizione: “Il rischio di scioglimento del Consiglio comunale di San Felice Circeo appartiene solo alle speranze della minoranza”.
“Ancora un inutile proclama da parte dell’opposizione dell’assise civica di San Felice Circeo – si legge in un comunicato stampa del vice sindaco Egidio Calisi -. Infatti, la richiesta di scioglimento del Consiglio non ha fondamento in quanto la procedura relativa al dissesto finanziario dell’Ente, sta seguendo l’iter previsto dal Testo Unico per gli Enti Locali. Oltre tutto, l’Amministrazione Comunale, anche per le note vicende legate alle problematiche del personale, è in contatto costante con gli Uffici del Ministero dell’Interno che stanno esaminando la documentazione richiesta dalla Commissione per la finanza e gli organici degli enti locali e inviata dal Comune. Pertanto, possiamo confermare la regolarità dell’iter amministrativo fin qui seguito ed affermare che il rischio di scioglimento del Consiglio appartiene solo alle speranze della minoranza che dovrebbe, invece, interrogarsi sulle cause che hanno portato al disastro amministrativo contabile certificato dalla Ragioneria Generale dello Stato e che sono tutte da attribuire alla gestione fallimentare di chi, oggi, siede sui banchi della opposizione”.