
AGGIORNAMENTO – Gli interessi dei cittadini vengono prima di tutto e per tutelarli un sindaco deve anche fare in modo che lui stesso, se ritenuto colpevole di aver danneggiato la collettività, sia condannato a pagare i danni. Questo in estrema sintesi quanto sostiene il consigliere comunale Sergio D’Arco e quanto il politico ha chiesto al primo cittadino ponzese Piero Vigorelli, tornando a battere sull’annoso problema della centrale elettrica a Giancos.
Da tempo quell’impianto, gestito dalla società Sep, è stato considerato inquinante, causa di rumori molesti e di emissioni nell’aria pericolose per la salute. Secondo gli inquirenti, però, la centrale sarebbe stata lasciata comunque funzionare, senza indire subito una gara per realizzare un nuovo impianto.

Nell’inchiesta aperta dalla Procura di Latina sono stati così indagati sia imprenditori che amministratori pubblici, facendo finire sotto accusa, tra gli altri, il sindaco Piero Vigorelli e il suo vice Giosuè Coppa. Per tutti è stato chiesto il rinvio a giudizio e sulla vicenda è ora intervenuto D’Arco.
In passato, a partire dal cosiddetto processo alla cricca ponzese, con imputato anche l’ex sindaco Pompeo Porzio, la giunta isolana decise di costituirsi parte civile, a tutela dei cittadini e per ottenere, in caso di condanna, eventuali risarcimenti.
Il consigliere, con una lettera indirizzata direttamente a Vigorelli, ha chiesto di fare ora lo stesso, delegando la valutazione della scelta a un consigliere. Per D’Arco i ponzesi possono aver subito danni dalla centrale e, anche se sindaco e vice sono imputati, è opportuno che il Comune si prepari a chiedere i danni a chi potrebbe essere riconosciuto colpevole dal Tribunale, fossero pure Vigorelli e Coppa. Il consigliere comunale ha inoltre specificato che se non avrà risposte dal sindaco chiederà direttamente al Tribunale di Latina di nominare un curatore speciale, affinché venga ben considerata l’opportunità di costituzione di parte civile e tutelato chi vive a Ponza.
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