Nessuna proroga al servizio dopo i 75 anni, il Tar respinge la richiesta di tre giudici di pace

giudice-di-pace-targhettaRaggiunta l’età della pensione bisogna mettersi a riposo. Niente più lavoro e largo ai giovani. Il Governo da mesi sta spingendo su tale linea, partendo dalle università e arrivando poi agli altri settori della pubblica amministrazione. Una posizione che non cambia quando si parla di giustizia.

Ecco così che a tre giudici di pace di Latina è stata respinta la richiesta di restare in servizio dopo il compimento dei 75 anni d’età e inutile per loro, al momento, è stato il ricorso fatto al Tar. A cercare di restare altri due anni con la toga indosso sono stati i giudici di pace Luigi Montagnaro, Luigi Giordano e Giovanni Centola. Il 18 novembre scorso le istanze dei tre sono state respinte dal Ministero della Giustizia e i tre magistrati hanno fatto ricorso al Tar contro il dicastero di via Arenula e contro il Csm.


Con apposita ordinanza, il Tribunale amministrativo del Lazio ha però ora rigettato la richiesta di sospendere i provvedimenti ministeriali. Per i giudici la legge è chiara: dopo i 75 anni i giudici di pace sono considerati inidonei ad esercitare il loro incarico e questo vale anche per i magistrati di carriera, particolare che esclude l’accusa sulla disparità di trattamento tra giudici onorari e togati. Ricorso dei magistrati dell’ufficio di Latina respinto e condanna alle spese.