I finanzieri del comando provinciale di Latina, a conclusione di complessi ed estesi accertamenti di polizia tributaria e giudiziaria, hanno denunciato alla locale Procura della Repubblica un noto commercialista del capoluogo pontino per il reato di dichiarazione infedele (art. 4 del decreto legislativo n. 74/2000), per avere lo stesso sottratto all’imposizione, negli anni dal 2005 al 2010, diversi milioni di euro.
In particolare, le fiamme gialle del nucleo di polizia tributaria del capoluogo pontino hanno accertato che il predetto commercialista, peraltro già coinvolto in precedenti inchieste per truffe, reati fiscali e fallimentari, sottraendo nell’ultimo decennio i propri redditi all’imposizione (ai fini irpef ed iva) ed accumulato un ingente patrimonio immobiliare.
Il professionista – da anni operante a Latina – pur avendo curato direttamente o tramite prestanome la gestione di numerose società, ha infatti dichiarato al fisco solo modesti redditi di lavoro dipendente (figurando formalmente quale dipendente di uno studio commercialistico in realtà dallo stesso gestito). I finanzieri hanno quantificato l’enorme evasione fiscale ricorrendo al penetrante strumento investigativo delle di indagini finanziarie.
Si ritiene che proprio grazie alle ingenti disponibilità finanziarie nel tempo occultate al fisco sia stato possibile l’acquisito di numerosi immobili sparsi sul territorio nazionale ed intestati a società ed a familiari.
Pertanto, sulla base dell’art. 1, comma 143, della legge n. 244/2007, che ha esteso il campo di operatività dell’art. 322 ter c.p. (disciplinante l’istituto della confisca per equivalente) anche a talune fattispecie di reati tributari, la guardia di finanza ha richiesto all’autorità giudiziaria l’adozione di un provvedimento di sequestro, finalizzato alla successiva confisca. I finanzieri hanno quindi proceduto al sequestro di 48 immobili e terreni siti a Roma, Vicenza, Latina, Sabaudia, Cisterna di Latina, Cori, Sermoneta e Trevi nel Lazio (Fr), nonché di un’autovettura e di disponibilità finanziarie, tutti riconducibili all’indagato, per un valore complessivo pari a circa 4 milioni di euro (cifra corrispondente alle imposte dovute e mai versate all’erario a partire dal 2008). Il provvedimento emesso dall’A.G.. inquirente di Latina è stato convalidato dal g.i.p. del tribunale di lLatina.