Il barometro indica tempesta in questi giorni nel comune di Formia. Non bastavano le indiscrezioni di stampa su “parentopoli”, su alcune assunzioni segnalate negli anni scorsi dai vertici dell’amministrazione comunale nella fallita Formia Servizi o sugli incarichi attribuiti niente meno che al figlio del sindaco Sandro Bartolomeo che si è aggiunta ora un’indagine – questa si è che vera – dei Carabinieri sulla gestione delle spiagge libere da parte della Giunta di centrosinistra appena insediatasi otto mesi fa. La conferma di un’inchiesta promossa dai Carabinieri della Compagnia di Formia si è avuta l’altra sera in pieno consiglio comunale quando il consigliere dell’Udc Dario Colella si apprestava a discutere un’interrogazione che avrebbe voluto ottenere chiarimenti sugli incarichi deliberati a favore della ditta “Impero Romano”.
Sono stati gli stessi Carabinieri a chiedere telefonicamente al capogruppo Maurizio Costa a soprassedere, a rinviare la discussione dell’interrogazione per l’avvio di alcuni accertamenti che su alcuni affidamenti, almeno quattro, attribuiti all’Impero Romano per la pulizia delle spiagge e dell’area-parco “De Curtis” in località Santo Janni, per oltre 55mila euro, naturalmente più Iva, alcuni dei quali giustificati da non meglio specificati “motivi di urgenza”. L’Udc non riesce a comprenderli visto che la manutenzione di queste aree riveste carattere continuativo e assolutamente programmabile. La legge, l’articolo 125 del decreto 163/2006, prevede che “l’affidatario di lavori, servizi, forniture in economia deve essere in possesso dei requisiti di idoneità morale, capacità tecnico-professionale ed economico-finanziaria prescritta e nessuna prestazione di beni, servizi, lavori può essere artificiosamente frazionata”.
I Carabinieri vogliono accertate alcuni aspetti, uno dei quali riguarda la nascita dell’Impero Romano che sarebbe stata resa operativa appena 5 giorni prima dell’affidamento del primo incarico e se lo scorso giugno avesse iscritto un solo lavoratore – nel primo affidamento del servizio si parla di almeno 8 unità lavorative – e un capitale sociale di soli trecento euro. L’Udc denunciava un altro aspetto: il titolare della ditta affidataria o suo parente sarebbe colui che durante l’ultima campagna elettorale del sindaco Sandro Bartolomeo avrebbe provveduto alla affissione dei manifesti elettorali, il che, se dovesse risultare vero, ci metterebbe di fronte – scriveva il gruppo consiliare dell’Udc – ad un fatto eticamente e moralmente gravissimo se non addirittura penalmente perseguibile”. Da qui l’inchiesta dei Carabinieri.
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