Campodimele, studenti abbandonati per strada. Il sindaco denuncia il Cotral

*Roberto Zannella*
*Roberto Zannella*

“Non sono state effettuate le corse tra Campodimele e Formia (sono in tutto quattro al giorno) sia venerdi che sabato. Sono stati lasciati lungo la strada, soli e in balìa della tormenta di nevischio, vento e ghiaccio che ha flagellato la dorsale montana nei pressi della quale vivono molte famiglie molti ragazzi. I minori sono stati abbandonati a se stessi, dopo che i familiari, richiamati dall’obbligo lavorativo e sicuri che il pullman Cotral sarebbe passato, li avevano lasciati alla fermata prevista, ma delle corriere non si è vista nemmeno l’ombra.

E, addirittura, quando questa mattina, sabato, dopo l’ennesima latitanza del servizio e, di conseguenza, l’ennesima interruzione di servizio nei confronti, per di più, di minori, ho invano cercato di contattare i responsabili del deposito di Gaeta, non ho trovato il modo di poter sentire un solo interlocutore. A quel punto, ritenendolo un atto dovuto nei confronti delle famiglie, ho deciso di presentare formale denuncia per tutti i reati che dovessero ravvisarsi dalla descrizione dei fatti accaduti.


Mi sono recato a Lenola, presso la caserma dei Carabinieri, che sono competenti per il territorio comunale di Campodimele, e lì ho rimesso, nelle mani del m.llo Biagio Di Iorio, comandante quella stazione, le dichiarazioni che ho sto riportando adesso alla stampa. Sono sicuro che, sia gli organi inquirenti, sia i responsabili centrali del Cotral, vorranno fare piena luce su questo assurdo disprezzo dei diritti dell’utenza e soprattutto, dell’ipotesi della “culpa in vigilando” che dovesse ravvisarsi nel mancato servizio previsto per un’utenza minorile, nella cui difesa si innalzano, ogni giorno, giuste voci a ribadire la priorità delle attenzioni dovute da chi è preposto agli obblighi di relazione con loro”.

E’ Roberto Zannella, sindaco di Campodimele a sfogarsi e a chiedere che episodi di questo genere non abbiano più a ripetersi, soprattutto per le drammatiche condizioni di abbandono, in mezzo alle montagne, al gelo e al pericolo di incontri rischiosi (cinghiali, lupi o quant’altro) che potevano capitare agli inermi minorenni. Comprensibile la rabbia e la voglia di giustizia da parte delle famiglie, tutte solidali con il sindaco Zannella.