
Tanto rumore per nulla. Nessuna decisione liberticida, nessun attacco alle basi democratiche del vivere civile. Il sindaco Angelo Delogu stigmatizza i toni utilizzati da Fabio Martellucci e Angelo Galli, i due capigruppo della minoranza consiliare, per commentare la decisione di ridiscutere più attentamente i punti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale inizialmente previsto per venerdì 30.
“Per capire a fondo la questione – sottolinea il primo cittadino privernate – è necessario ricostruire, con chiarezza e precisione, tutti i passaggi della storia. Nella mattinata di venerdì scorso è stata notificata al Comune l’ordinanza del Tribunale di Latina riguardante la causa di incompatibilità del Consigliere Picozza. Nella stessa mattina si è tenuta la Conferenza dei Capigruppo già programmata, cui io, pur essendone membro di diritto, non ho potuto partecipare per un impegno politico, che mi aveva portato fuori da Priverno. Tra i punti all’ordine del giorno del consiglio comunale era stata inserita anche la surroga del Consigliere dichiarato incompatibile”.
Una decisione che non teneva conto, però, dell’articolo 22, comma 8 del Decreto Legislativo 150 del 2011, dove si stabilisce che l’efficacia esecutiva dell’ordinanza del Tribunale è sospesa in pendenza di appello.

“La norma è piuttosto chiara: nel caso in cui il Consigliere decaduto, o qualsiasi altro cittadino interessato, faccia opposizione, l’efficacia della sentenza viene sospesa. Dunque l’ordinanza è per ora immediatamente eseguibile, ma potrebbe perdere questa efficacia a breve. Nel corso della Conferenza dei Capigruppo, stante la ristrettezza dei tempi, – afferma il Sindaco Angelo Delogu – probabilmente non si era valutata attentamente questa situazione di profonda incertezza che si determina in pendenza dei termini per l’impugnabilità e si è deciso di portare comunque il punto in discussione. Una decisione che, invece, andrebbe ponderata più attentamente, per valutare quali sono le determinazioni e le procedure più opportune da adottare in simili casi. Per questo motivo ho chiesto molto cortesemente al Presidente del Consiglio di valutare un rinvio dell’assise comunale e di convocare nuovamente la Conferenza dei Capigruppo, che è la sede più opportuna per discutere questa delicata materia”.
A mutare ulteriormente il quadro è intervenuta anche la CiVIT, Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche. Con la recentissima delibera n.12 del 2014 la Commissione ha stabilito che sia la Giunta – e non più il Consiglio Comunale – a deliberare sul Piano Triennale della prevenzione della corruzione.
“Ciò ha finito per stravolgere completamente l’ordine del giorno che era uscito dalla Conferenza dei Capigruppo, rendendolo sostanzialmente inattuale. Era inevitabile, dunque, un ulteriore passaggio in Conferenza, così da apportare le modifiche opportune”.
Il sindaco Angelo Delogu riserva un’ultima battuta.
“Voglio rassicurare il consigliere Martellucci sul fatto che conosca o meno lo Statuto e le prerogative del Presidente del Consiglio Comunale. Ed è proprio perché lo conosco che ho interpellato il Presidente, chiedendogli con grande cortesia di valutare un supplemento di discussione. Egli ha deciso in piena autonomia, evidentemente ritenendo le mie osservazioni più che fondate e impegnandosi a riconvocare a brevissimo la Conferenza dei capigruppo, in cui si aggiornerà l’ordine del giorno. In tempi strettissimi, dunque, l’assise sarà riconvocata. Non c’è stata nessuna delegittimazione delle istituzioni democratiche, anzi, l’esatto contrario: c’è stato un profondo rispetto per il ruolo del Presidente e della conferenza dei Capigruppo”.