Blitz in notturna alle Querce di Fondi: dopo anni di proteste, innalzata l’antenna Wind

*Sant'Antonio a 'protezione' del sito"
*Sant’Antonio a ‘protezione’ del sito”

A nulla sono servite le rimostranze della gente. A niente i ripetuti blocchi, i sit-in all’addiaccio, le carte bollate, i boicottaggi.

Nemmeno la celeste ‘intercessione’ di Sant’Antonio, la cui statua nelle passate settimane era stata posta a guardia del sito interessato, ha potuto nulla contro le normative vigenti.


Alla fine, dopo anni di strenue battaglie, la Wind ha vinto. E, con un vero e proprio blitz, per come è stato concepito, ha piazzato ed innalzato il tanto osteggiato ripetitore telefonico in via Purpurale, nella frazione di Fondi delle Querce.

Tutto è accaduto nella notte tra lunedì e martedì: tecnici ed operai del colosso delle telecomunicazioni sono giunti nella stradina e, col favore delle tenebre, hanno tirato su l’antenna. Alle prime luci dell’alba, già si stagliava sui terreni e sulle case circostanti. Cogliendo i residenti, infuriati, alla sprovvista.

*L'impianto appena montato*
*L’impianto appena montato*

Nell’occasione, gli incaricati Wind erano scortati da agenti provenienti direttamente da Latina: la compagnia ha bypassato le forze dell’ordine locali pur presenti sul posto, rapportandosi direttamente con la Questura.

“Da oggi la nostra salute sarà a rischio”, ha affermato Antonio Lenti, presidente del comitato ‘Vivi le Querce’, in prima linea nella battaglia contro l’elettrosmog nella contrada fondana. “Ma ciò che è più imbarazzante è pensare che la nostra sconfitta sia avvenuta nell’indifferenza da parte delle istituzioni e della politica”.

Preso alla sprovvista dall’installazione del ripetitore pure il sindaco Salvatore De Meo: non ne sapeva nulla, tanto che nella mattinata di martedì, una volta appreso quanto accaduto, ha telefonato in Commissariato per chiedere lumi.

Personalmente impegnato per tentare di risolvere la querelle tra Wind e residenti – tanto da scrivere in varie occasioni alla compagnia in cerca di un compromesso – sarebbe rimasto piuttosto irritato.

*Operai costretti a fare fagotto in più occasioni, in passato*
*Operai costretti a fare fagotto in più occasioni, in passato*

In passato, dopo le proteste dei residenti di varie aree della città, l’amministrazione comunale aveva anche provato ad assicurare una regolamentazione, approvando in Consiglio il cosiddetto ‘Piano antenne’. Un documento d’indirizzo che però nel frattempo è rimasto arenato nelle pieghe della burocrazia: il Tar lo ha bocciato.

“Ma non finisce qui”, dichiara De Meo. “Chi ha interesse ad installare questi impianti deve capire che il Piano, frutto dell’impegno di esperti e tecnici, era l’espressione delle esigenze e della volontà di un’intera comunità”.

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