Furti in sedici abitazioni, i carabinieri individuano la banda di ladri. Sono tutti di Minturno

*Il capitano Giovanni De Nuzzo (foto Dario Ambroselli)*
*Il capitano Giovanni De Nuzzo (foto Dario Ambroselli)*

Alla fine li hanno presi. Si tratta di tre giovani che negli ultimi mesi, a partire da settembre, hanno messo a segno una lunga serie di furti in serie all’interno di ben 16 abitazioni nell’area meridionale del sudpontino tra il Comune di Minturno e le aree limitrofe. In quattro degli appartamenti trafugati, inoltre, hanno poi anche appiccato il fuoco a seguito del colpo.

Si tratta di C. G., classe 1987 residente a Minturno, frazione Marina, celibe e commerciante, F. G., classe 1994, residente a Minturno, frazione Marina, celibe e studente e, infine, B. R., classe 1984, residente a a Minturno ma domiciliato a Roccamonfina, operaio e convivente. Una vera e propria banda.


E, aspetto ancor più anomalo dell’intera vicenda, emerso a seguito delle intense e dettagliate indagini del comando dei carabinieri di Formia condotto dal capitano Giovanni De Nuzzo, è relativo all’estrazione sociale dei tre, tutti infatti provenienti da contesti familiari sani e del tutto insospettabili. Tanto è vero che i tre sono infatti incensurati.

"Compagnia Carabinieri Formia e il capitano De Nuzzo"
“Compagnia Carabinieri Formia e il capitano De Nuzzo”

Il fenomeno dei reati predatori aveva fatto scattare un vero e proprio allarme sociale anche da parte delle stesse forze dell’ordine che per questo avevano anche invocato una maggiore collaborazione della cittadinanza nelle segnalazioni e anche delle amministrazioni comunali con l’attivazione di progetti di videosorveglianza.

Nel frattempo i tre sono stati denunciati a piede libero per i reati di furto aggravato e continuato e incendio doloso continuato. A seguito delle identificazioni dei tre, infine, i carabinieri hanno ispezionato le rispettive abitazioni dove hanno ritrovato parte del materiale e degli oggetti asportati per un valore complessivo di circa 15mila euro. Refurtiva sottoposta a sequestro e custodita presso la stazione di Scauri in attesa di riconoscimento da parte dei legittimi proprietari per la successiva restituzione. Proseguono le indagini.