Scandalo rifiuti nel Lazio, Cerroni al gip: “Dovreste farmi un monumento”. Poi è stata la volta di Landi

Ha parlato, e tanto, davanti al giudice per le indagini preliminari Massimo Battistini. Manlio Cerroni, arrestato giovedì scorso nell’ambito dell’inchiesta sui rifiuti nel Lazio che ha portato a sette ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari, ha risposto, ieri mattina a tutte le domande del giudice.

Fermo nelle sue dichiarazioni Cerroni ha rivendicato il suo ruolo di “oracolo” nella gestione dei rifiuti. E anzi ha ribadito a gran voce: “Dovreste farmi un monumento per quello che in questi anni ho fatto in tema di rifiuti”. Per tre ore è stato sentito dal magistrato. Un’audizione al termine della quale i legali dell’87enne si sono detti soddisfatti tanto da evidenziare: “E’ sempre un leone”.


Una seconda giornata di interrogatori quella di ieri nella quale oltre a sentire Cerroni il magistrato ha ascoltato anche l’ex presidente della Regione Lazio, Bruno Landi.

Anche il 74enne originario di Capalbio e con un altro procedimento a Latina sulla gestione dei rifiuti, non ha avuto alcuna esitazione a rispondere alle domande del gip. Due ore di interrogatorio.

Oggi a comparire davanti al giudice Battistini saranno Luca Fegatelli e Raniero De Filippis, il primo già dirigente dell’area rifiuti della Regione, l’altro responsabile del dipartimento del territorio della Regione Lazio.

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