Riceviamo da Gianni Gargano, presidente Ascom – Confcommercio di Formia, e Giancarlo Simeone, presidente Araf – Formia da Gustare in merito a un’iniziativa di assistenza legale alla Tares gestita dalle due associazioni.
“Come è noto, il Comune di Formia – nonostante le nostre preoccupazioni e le difficoltà economiche che stanno vivendo le imprese e le famiglie nella attuale congiuntura economica – ha deciso di applicare il nuove tributo Tares, che obbliga l’amministrazione comunale alla copertura dell’intero costo di gestione, raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani.
Il tributo, come voi sapete, si applica a valere dal 1 gennaio 2013 e colpisce in particolare alcune categorie economiche appesantendo considerevolmente i costi di gestione per le attività dei bar, ristoranti, negozi di frutta e verdura, macellerie, fiori, alberghi con ristorante, banchi di vendita di prodotti alimentari, e altri.
Aldilà delle giuste iniziative di mobilitazione che svilupperemo nelle prossime settimane, ora si rende necessario assistere tutti gli operatori che desiderano essere tutelati dagli avvisi di pagamento della Tares; parliamo quindi di una assistenza legale per impugnare davanti alla competente Commissione Tributaria gli avvisi ricevuti dal Comune, per far ottenere tutti i benefici e le agevolazioni tariffarie previste nel Regolamento.
Vi informiamo quindi, che la Confcommercio Provinciale di Latina ha già affidato l’incarico ad un avvocato Tributarista del Foro di Latina per assistere legalmente – in un rapporto di convenzione e quindi agevolato – gli operatori di tutta la Provincia.
Gli operatori che vorranno avvalersi della tutela legale della nostra Associazione dovranno recarsi presso la sede Ascom – Confcommercio di Formia, sita in Via Cristoforo Colombo n. 10 (tel. 0771/030129) e consegnare l’avviso di versamento della Tares, allegando copia del documento di identità e del codice fiscale.
L’iniziativa è sviluppata per non lasciare gli operatori soli, nella decisione di subire un ulteriore salasso che potrebbe creare ulteriori problematiche negative nella gestione delle loro attività e per reagire in modo adeguato alla aggressione che lo Stato ha sviluppato sulle imprese facendo giungere la pressione fiscale ai livelli più alti d’Europa”.