Sinistra Protagonista raccoglie l’invito degli ex Pd di Itri per una sterzata all’azione politica e amministrativa

*Il Comune di Itri*
*Il Comune di Itri*

Erano usciti dal PD perché disillusi dalle scelte operate a Roma e a Itri dai vertici di quel partito. Avevano auspicato la continuazione della loro battaglia al fianco di chi, a sinistra, avesse recepito il loro appello. Oggi hanno trovato un primo interlocutore per un impegno comune. Si tratta di Sinistra Protagonista, la realtà amministrativa cui Luca Iudicone ha dato origine tre anni fa per riunire  quanti si ritrovano a combattere per quei principi che hanno caratterizzato una scelta “incontaminata” a sinistra.

Iudicone aveva iniziato, come segretario, a favorire l’incontro tra Rifondazione Comunista, di cui era il responsabile prima della nomina del suo successore, Simone De Fabritiis, succedutigli all’indomani dell’impegno amministrativo in qualità di delegato comunale  ai servizi sociali, e SEL. Oggi, a conclusione dell’assemblea degli iscritti e simpatizzanti, Sinistra Protagonista fa suo l’appello lanciato dai sei ex PD e li abbraccia nel progetto comune, ribadendo la voglia di impegnarsi per allargare il fronte di quanti non accettano quella che loro definiscono come appiattimento la posizione del PD nel confronto con gli interlocutori a vario livello.


Nel documento finale dell’assemblea si legge infatti che “Sinistra protagonista accoglie con favore l’appello, lanciato dai compagni di Itri fuoriusciti dal PD, volto a intraprendere un percorso comune per costituire insieme un soggetto politico locale, capace di unire le diverse esperienze di sinistra che sono maturate nel nostro paese in questi anni. L’attuale momento storico, caratterizzato da una drammatica crisi economica e occupazionale, richiede la partecipazione civica di tanti e per questo vogliamo essere il lievito e il sale della costruzione di una nuova grande sinistra: la sinistra della libertà e dell’uguaglianza, del lavoro e dell’ambiente. Siamo nati nel 2011 proprio per dare risposta ad una domanda  che si sollevava sempre con maggiore forza dalla società Itrana: quella di una nuova politica. Abbiamo sempre creduto che il cambiamento fosse possibile solo se la sinistra avesse assunto finalmente un ruolo da protagonista superando atteggiamenti di chiusura tali da poter determinare una coerenza ideologica, ma un’irrilevanza sociale. Sin dall’inizio la nostra missione è stata quella di contribuire a costruire una nuova larga sinistra, alternativa politica, sociale e culturale alla destra. Una destra che, oltre che essere incapace di dare risposte positive al paese, è sempre più pericolosa per il disegno populista, antieuropeo ed antisociale che incorpora. Siamo sempre stati disposti ad aprire il cantiere, a riaprire la partita e vogliamo farlo in un percorso nuovo, in cui i luoghi che costruiremo non hanno la presunzione di essere autosufficienti e definitivi. La sinistra si è costantemente divisa tra una maggioranza che ha accettato acriticamente le regole della tecnocrazia e delle larghe intese (come il Partito Democratico) e una minoranza che si è chiusa in posizioni irrilevanti e in aree marginali. Il “riformismo” è diventata una strategia di puro adattamento, la corsa al centro una rinuncia all’autonomia politica e culturale. Dobbiamo invece dare un’anima ed una speranza alla parola alternativa, e restituire voce e rappresentanza a chi ha perso o è rimasto indietro, a una comunità spesso spaesata e che ha dimenticato le sue origini, alle fragilità sociali e alle forme sommerse di povertà, alla sofferenza e precarietà del mondo dell’occupazione. Dobbiamo ridare dignità a chi un lavoro non ce l’ha o, avendolo, lo paga al prezzo della vita. C’è bisogno anche a Itri della sinistra e per queste ragioni rinnoviamo anche noi l’appello a tutti coloro che ritengono ancora che la Politica abbia una sua dignità ad un sussulto etico al fine di costruire, partendo da Itri, un laboratorio di idee e di pratiche politiche per il cambiamento. Per una Itri migliore, più onesta e giusta, -conclude la nota- dove il bene comune non è sopraffatto dagli interessi del singolo”.