
“L’amministrazione De Meo si vanta che sta mettendo in cantiere tutta una serie di atti per dare un futuro allo sviluppo turistico del nostro litorale, ma davanti a questo scempio deve rispondere all’intera collettività per negligenza nella vigilanza”.
E’ questo il pensiero del consigliere di minoranza Bruno Fiore in merito alla vicenda dei frangiflutti abusivi sequestrati lo scorso 5 novembre lungo il litorale di Fondi, all’altezza del ‘Settebello’.
Un’opera di ampia portata – sei ‘pennelli’ che si allungano in mare per qualche decina di metri – che ancor’oggi non si capisce bene come sia potuta iniziare ed andare avanti, tra mezzi pesanti alacremente all’opera e tonnellate di pietrame movimentate, fino alla fortuita scoperta ufficiale delle forze dell’ordine.

“Davanti ad un abuso tanto eclatante, l’amministrazione è rimasta in un mutismo assordante, come se la cosa non la riguardasse e non riguardasse la nostra collettività”, dice l’esponente Pd, che poi, in una nota stampa, pone quesiti a raffica al sindaco Salvatore De Meo ed all’assessore al Turismo Beniamino Maschietto.
Fiore passa dai possibili intralci che i frangiflutti abusivi darebbero all’attuazione, in quell’area, del Pua, agli eventuali rischi per la navigazione, fino ad arrivare alla questione delle spese per il ripristino dei luoghi, che ad oggi non si sa ancora su chi ricadranno.
Ma i maggiori nodi irrisolti su cui il consigliere pone l’attenzione sono altri: “Si sono spesi centinaia di migliaia di euro, chi li ha tirati fuori?”, si chiede. “Per realizzare questo disastro, i colpevoli hanno avuto la complicità omertosa di troppe persone. Certe operazioni non si realizzano all’insaputa di tutti. Molti o pochi sapevano e nessuno ha fatto opera di dissuasione o di contrasto. Perché?”.
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