Terracina, a rischio chiusura al pubblico il laboratorio analisi del 'Fiorini'. I timori del Pd

laboratorianalisiParlando di sanità e soprattutto di salute come circolo PD di Terracina non abbiamo mai portato avanti una politica del campanile pensata solo ed esclusivamente a preservare l’Ospedale di Terracina a scapito di altri nosocomi del territorio, essendo stati nel recente mese di novembre i protagonisti in consiglio comunale della approvazione di un documento, che in una visione strategica di tutela della salute su scala provinciale, fosse tutta protesa a tutelare e potenziare il Presidio Ospedaliero Centro, con i due ospedali di Terracina e Fondi, ed il Distretto Socio-Sanitario costituito dai sette comuni della ex LT 5.

A questo punto è pero necessario intervenire per denunciare criticità reali e potenziali disservizi che da qui a breve potrebbero innescarsi a causa della imperizia organizzativa del management aziendale.


E’ questo il caso della probabile chiusura, a partire da lunedì 16 dicembre, del laboratorio analisi del Fiorini di Terracina agli utenti esterni, che potrebbe rimanere aperto esclusivamente ai servizi interni all’Ospedale quali le unità operative del nosocomio terracinese e ad alcuni cittadini contraddistinti da codici di esenzione particolari. Tutto ciò sarebbe da imputarsi al mancato arrivo, come peraltro promesso dalla direzione sanitaria aziendale, da altri servizi provinciali di tecnici di laboratorio che in realtà a Terracina non si sono mai visti. Come pure rimane singolare il caso del mancato trasferimento presso l’Ospedale Fiorini del giovane e valido tecnico Filippo Iadicicco, attualmente in forza presso il S.I.T. di Formia, il quale è risultato l’unico tecnico di laboratorio ad aver espletato circa un mese fa l’avviso di mobilità volontaria bandito dalla stessa direzione aziendale.

Certo mettere in atto di questi tempi una guerra tra presidi ospedalieri per l’accaparramento di un tecnico è operazione che non fa onore a nessuno, rimane tuttavia inspiegabile come ad oggi al tecnico prima citato non sia stato ancora concesso il nulla osta per venire a Terracina visto che lo stesso opera in una struttura in cui sono presenti altre 18 unità con la stessa qualifica e sarebbe lì trattenuto solo ed esclusivamente per coprire turni di pronta disponibilità e non di guardia attiva per il servizio immuno-trasfusionale. Proprio perché la stagione della sanità del campanile è tramontata ci auguriamo che al più presto quell’avviso di mobilità interno venga onorato e che i servizi di patologia clinica del nostro Presidio possano continuare ad essere aperti agli esterni, così da rispondere alla domanda di salute ed intercettare risorse economiche che altrimenti prenderebbero un’altra strada.

Va ricordato che il tecnico Iadicicco, come molti altri suoi colleghi del resto, non si è mai tirato indietro nel fronteggiare situazioni di emergenza tra i di laboratori analisi di Terracina e Fondi. Penso che questo debba e possa essere l’inizio di una nuova stagione per la sanità pontina che a breve speriamo sia segnato da una profonda e radicale discontinuità nella individuazione degli uomini guida, della filosofia organizzativa e nelle modalità gestionali dei servizi. Questo immobilismo ed il navigare a vista non sono più tollerabili.

Ivano Giuliani Coordinatore Circolo PD Terracina