
Come tutte le attività economiche anche gli operatori portuali colgono l’occasione, nel loro bilancio di fine anno, per fare gli auguri agli associati e il punto sulle criticità attualmente evidenti nel porto di Gaeta. Frutto della congiuntura economica ma anche della scarsa attenzione riservata dalle Istituzioni.
“In questi giorni – è l’analisi del presidente della New Port Gaeta Francesco Scafetta, associazione di Operatori Portuali a cui sono associati, tra gli altri anche, la maggioranza delle imprese portuali autorizzate ex art. 16 legge 84/94 nel porto di Gaeta – si è sviluppato un intenso dibattito attorno alla variante al nuovo piano regolatore portuale.
Avremmo preferito essere informati per tempo e coinvolti sui passi che si stavano compiendo, ma siamo comunque favorevoli per le ricadute positive che possono derivare alla città, alle nostre imprese e ai nostri collaboratori visto il periodo di crisi che stiamo vivendo. Chiediamo però con forza di essere messi a conoscenza di quanto si vuol fare e che vengano, prima di tutto, ultimati i lavori in particolare della cassa di colmata, già previsti nell’attuale piano regolatore. Va evidenziato tuttavia che l’Autorità Portuale competente è troppo concentrata sul porto di Civitavecchia e poco sul porto di Gaeta. Da ciò ne discende un grave svantaggio per il nostro porto, in quanto i due scali commerciali presentano profili di concorrenza su alcune tipologie di traffico e merceologiche. Nell’ambito dei finanziamenti ricevuti dal network dei porti di Roma e del Lazio vorremmo avere maggiori informazioni sulle modalità di spesa dei finanziamenti nel porto di Gaeta.
Trasparenza vorrebbe che fossero rese note nel dettaglio le entrate e le uscite in termini di investimenti fatti e costi che l’autorità sostiene, per capire se c’è un gap positivo o negativo nei conti. Non si spiega infatti come mai non venga fatta nel porto commerciale di Gaeta un’adeguata manutenzione ordinaria e straordinaria alle banchine. comportamento fonte di inevitabili disagi alle persone e mezzi portuali che vi operano nell’operatività quotidiana delle aziende associate: abbiamo già inoltrato diverse segnalazioni all’Autorità Portuale competente e auspichiamo in tal senso una maggiore attenzione e una rapida soluzione delle problematiche rappresentate. Nonostante il porto sia stato oggetto dagli anni settanta ad oggi di diversi ampliamenti, le aree realmente disponibili sono molto limitate.
Chiediamo che anche le banchine attualmente precluse al traffico portuale, in attesa di traghetti non arrivati, siano nel frattempo messe a disposizione dei traffici in essere ed anche all’esercizio di Operatori che si occupano di servizi su dette banchine transennate. Ovviamente auspichiamo con forza già da anni la riapertura del Pif nel porto di Gaeta in quanto riteniamo incredibile che il traffico agroalimentare di provenienza extra Cee venga veicolato nel Lazio esclusivamente nel porto di Civitavecchia ad oltre 200 chilometri di distanza da noi e dal mercato ortofrutticolo di Fondi. In ultimo, non certo per importanza dell’argomento, vorremmo spezzare una lancia a favore dei nostri dipendenti. In porto, ci vergogniamo a dirlo, non sono presenti né servizi igienici né spogliatoi. Negli anni passati si era andati molto vicino a questo traguardo, ma poi tutto è caduto nel dimenticatoio.
Ad oggi non esiste la possibilità di poter usufruire del servizio doccia, né un luogo di riparo dove riunirsi in caso di pioggia per desinare o svolgere attività sociali. Al termine di questa breve carrellata risulta evidente come il fattore dimensionale del porto non sia da solo in grado di garantire maggiore occupazione e redditività alle imprese senza mettere a puntino ed ultimare quello che già c’è. Dietro la tanto sbandierata efficienza spesso si nascondono sacche non giustificate di inefficacia e pertanto capiamo le rimostranze, anche di questi giorni, di alcuni Rappresentanti di istituzioni nei confronti dell’Autorità Portuale.
Auguriamo comunque a tutti buon Natale e felice anno nuovo sperando, sia che il nuovo anno porti a tutti gli operatori del porto di Gaeta e ai loro collaboratori più lavoro in questo periodo di crisi, sia che le Istituzioni, che si occupano del porto, abbiano una vera volontà di sviluppo di cui il nostro scalo a urgente bisogno”.