Armi chimiche siriane nel porto di Gaeta, ”esiste un piano di evacuazione?”

siria chimico“E’ vergognoso – apre nel proprio comunicato il Partito della Rifondazione Comunista – Circolo “Mariano Mandolesi” di Gaeta – che i cittadini gaetani abbiano appreso solo da alcuni blog e siti di informazione locale, la notizia che il porto di Gaeta con la sua base americana è tra i candidati al trasbordo del materiale chimico bellico siriano in seguito all’accordo firmato tra il presidente Assad e l’ONU, secondo cui tutte le armi chimiche più pericolose devono essere distrutte fuori dal territorio siriano entro il 31 dicembre 2013. Il ministro degli esteri Emma Bonino il 12 dicembre alle Commissioni riunite di Camera e Senato annunciava che l’Italia ha dato “disponibilità di massima all’uso di un porto per il trasbordo”.

Il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano in qualità di massimo garante della sicurezza pubblica, aveva il dovere di informare subito la cittadinanza della possibilità di tale evento, e invece nelle stesse ore in cui usciva la notizia si stava lamentando dal sito comunale tramite addetto stampa, dell’eccessiva tassazione imposta agli enti locali dai governi Monti prima e Letta poi, dimostrando l’incapacità di gestire situazioni di emergenza, scadendo quasi nel ridicolo quando invitava i cittadini a scendere in piazza a protestare, adesso a giochi fatti, invece di invitarli quando erano in tempo a non votare PD PDL e Lista Civica lo scorso anno.
*Porto di Gaeta*
*Porto di Gaeta*

Anche per questo i cittadini non si sentono difesi dall’attuale amministrazione, tanto più che sembra che non esistano piani di evacuazione per la popolazione del golfo in caso di emergenze di questo tipo. Il Circolo PRC “Mariano Mandolesi” chiede pertanto ancora una volta al sindaco Mitrano e al prefetto D’Acunto, quali massimi garanti della sicurezza e della salute dei cittadini, quali iniziative intendano intraprendere in previsione di un simile evento, quali piani di emergenza stiano predisponendo in sinergia con le autorità competenti e in che tempi saranno resi pubblici. Chiediamo inoltre all’attuale Amministrazione cosa voglia fare e quando, per liberare la nostra città da una presenza così ingombrante e nociva come quella della base americana, restituendo alla città la propria sicurezza e alcune delle aree più belle della città, e quali precauzioni voglia prendere per evitare che il trasbordo avvenga proprio nel porto di Gaeta”.


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