Nessuna ruspa in vista all’hotel “Grotta di Tiberio”. L’ex presidente della Provincia, Armando Cusani, costretto ad abbandonare la poltrona dell’ente di via Costa proprio per la condanna relativa agli abusi commessi per realizzare parte della struttura ricettiva di Sperlonga, almeno su quel fronte può stare tranquillo.
I vicini del politico, Carmine Tursi e Anna Miele, che da anni stanno dando battaglia contro le opere tirate in piedi sulla Flacca, sono usciti sconfitti dal ricorso fatto al Tar, con cui lamentavano il mancato intervento della Regione per demolire gli abusi edilizi. I due hanno sostenuto di aver diffidato il Comune a intervenire e poi la Pisana a esercitare i poteri sostitutivi. Un braccio di ferro in cui è intervenuto anche il consigliere comunale d’opposizione Benito Di Fazio. Il Tar di Latina, ritenendo però che non vi erano obblighi a provvedere dinanzi alle diffide, sia da parte del Comune che della Regione, e che comunque l’iter seguito per ottenere le demolizioni non è stato quello giusto, ha dichiarato il ricorso inammissibile.
Ancora nessun rischio per l’hotel di Cusani e del suocero Aldo Erasmo Chinappi.