
Dopo i parcheggi a pagamento, ai privati anche le luci. Nel corso dell’ultimo Consiglio, la Giunta De Meo ha approvato la delibera di indirizzo finalizzata “all’efficienza energetica, alla riduzione dell’inquinamento luminoso, all’ottimizzazione della gestione tecnica ed economica degli impianti oggetto del servizio con conseguente risparmio per la medesima Amministrazione”.
Da qui a breve, la predisposizione di un bando per l’affidamento a terzi dell’illuminazione pubblica e degli impianti semaforici esistenti e futuri su tutto il territorio di Fondi: 15 anni di gestione, per un importo di gara di oltre 10 milioni di euro.
“Ha portato fretta l’amministrazione nel predisporre e voler approvare questa delibera, senza ascoltare le richieste di una parte consistente dell’opposizione che aveva chiesto un rinvio della discussione per avere elementi più certi e precisi del quadro economico e tecnico in base ai quali il dirigente incaricato dovrà predisporre gli atti conseguenti”, sottolinea il consigliere d’opposizione Bruno Fiore. “Un’altra esternalizzazione di servizi milionaria dopo quella dei parcheggi a pagamento”.

L’esponente Pd fa poi una panoramica generale della situazione attuale dell’illuminazione pubblica e degli impianti semaforici. Panoramica tutt’altro che incoraggiante. “E’ desolante e preoccupante per efficienza e sicurezza. I 4mila 105 punti luce esistenti sul territorio sono di vecchia tipologia e tecnologia, non rispettosi delle norme sul risparmio energetico e poco funzionali, oltre che non a norma per la sicurezza. Il centro abitato e le zone di contrada sono disseminati di una decina di tipologie diverse di punti luce e il 30-20 per cento di essi necessiterebbero di manutenzione, alcuni rappresentano un grave pericolo per la pubblica incolumità, in particolare nelle zone di S. Raffaele e Le Querce, stessa situazione nel centro abitato”.
E giù con ulteriori dettagli. “L’intero impianto è controllato da 112 quadri. Questi quadri, nella maggior parte dei casi, hanno componentistica vetusta ed obsoleta, che non garantisce la sicurezza; mancano di protezione contro i contatti diretti; mancano di protezione automantica differenziale; il cablaggio e l’assemblaggio dei componenti non è ordinato con conseguente pericolo di incendi o corto circuito; gli armadi di custodia sono rotti o fatiscenti; mancano di dispersori a terra”.
Un quadro che Fiore utilizza per arrivare ad un altro punto: “Considerato che negli ultimi quindici anni si sono realizzate opere pubbliche faraoniche con dispendio di decine e decine di milioni di euro, perché nessun progetto ha rispettato le nuove norme per il risparmio energetico e l’utilizzo di tecniche di illuminazione a led? Esempio eclatante di tutto ciò sono stati i lavori di ristrutturazione di Piazza De Gasperi e la costruzione del nuovo Municipio. Queste opere sono state realizzate senza rispettare nessun criterio tendente al risparmio energetico e all’utilizzo di nuove tecniche di illuminazione”.
Tanto che la bolletta del Comune sarebbe di poco meno di 600mila euro l’anno, con la manutenzione che ne costerebbe poco meno di 200mila.
“Cifre che avrebbero bisogno di un valido supporto di dati elaborati con attenzione e meticolosità, anche perché sono prese a base per predisporre il piano economico da sottoporre alle società che vorranno partecipare al Bando di gara. Ma la Giunta De Meo – sentenzia il consigliere – non ha tempo da perdere in queste quisquilie”.