Caos tares ad Aprilia, in coda all'alba all'ufficio tributi

In coda all'ufficio tributi, alle ore 8.30
In coda all’ufficio tributi, alle ore 8.30

Folla questa mattina all’Ufficio Tributi di Aprilia. Sta arrivando a casa dei cittadini la famigerata Tares, la tassa sui rifiuti che sostituisce la tarsu: alle 8.30, mezz’ora prima che aprisse l’ufficio, erano già 80 le persone in coda. Un cittadino ha distribuito dei numeri per evitare la calca all’apertura delle porte e per rispettare l’ordine di arrivo. Ma chi è arrivato alle nove, ormai i numeri erano finiti. In tanti erano lì per chiedere spiegazioni sul totale da pagare: notevole è la differenza con quanto pagato lo scorso anno, visto che la tares si paga non soltanto sui metri quadrati, ma anche sul numero di componenti del nucleo familiare. Più si è in famiglia e più si paga.

Tuttavia, a gran parte degli apriliani il bollettino ancora non è arrivato. Il Comune ha fatto sapere che fino al 31 dicembre non saranno applicate more, anche se il Governo nazionale ha espressamente vietato proroghe sulla scadenza.


Sarebbe opportuno forse estendere l’orario di apertura dell’ufficio tributi, ma si pone un altro problema: il personale non può fare straordinari, visto che la spending review voluta dal Governo Monti mette paletti ben precisi da questo punto di vista. Né è possibile assumere personale di rinforzo. Un problema, dunque, per tutti: per il Comune, ma soprattutto per i cittadini.

AGGIORNAMENTO – “Non avevamo dubbi che sarebbe finita così: i presupposti, del resto c’erano tutti, a partire dagli aumenti incontrollati di Imu e Tares annunciati fin dal luglio scorso, fino alla gestione dei pagamenti per il servizio mensa, per passare al ritardo con il quale sono state inviate le cartelle esattoriale per l’ultimo tributo: un disastro dietro l’altro che, a pochi giorni dalle feste natalizie, culmina con la ressa all’ufficio tributi per pagamenti maggiorati fino al 40%. Un brutto regalo di Natale per i cittadini di Aprilia”.

I consiglieri comunali del centrosinistra, Giovannini e Tomassetti del Pd e Carmen Porcelli di Sel, Rifondazione Comunista e Primavera Apriliana tornano ad alzare il tiro sulla vicenda tributi a poche ore dall’apertura dell’ufficio di piazza dei Bersaglieri preso d’assalto dai contribuenti.

“A luglio abbiamo chiesto attraverso una mozione un impegno preciso da parte del Sindaco e della Giunta Comunale di porre in essere le azioni necessarie per evitare gli aumenti tariffari, in particolar modo per le attività produttive ed i ceti più deboli; ad Ottobre abbiamo avanzato la proposta, ammessa dal governo, quello di porre in essere tutti gli atti propedeutici e necessari per confermare l’applicazione per l’anno 2013 del regime Tarsu previsto per l’anno 2012 e di individuare, attraverso la fiscalità generale, le risorse necessarie per far fronte alla copertura integrale dei costi del servizio di smaltimento e recupero dei rifiuti solidi urbani. Ciò avrebbe evitato il salasso piovuto sulle teste dei contribuenti, ma per tutta risposta la maggioranza ci ha derisi ed ha fatto spallucce bollando i nostri suggerimenti come strumentalizzazioni o, peggio, inutili. Questo la dice lunga sul significato che questa maggioranza attribuisce al termine concertazione,  ma la dice altrettanto lunga sulle modalità di gestione di un settore – mai come ora – delicato per le sorti delle tasche dei cittadini. Non abbiamo fatto in tempo a mettere in guardia sugli aumenti che già in sede di bilancio di previsione avevamo messo in rilievo, che nella più totale disorganizzazione l’amministrazione ci ha dato prova della sua inefficacia nella gestione del servizio quando è entrato a regime il sistema della mensa. Uno spettacolo penoso, ore ed ore di fila ad uno sportello per caricare i pasti; adesso assistiamo allo stesso spettacolo per il pagamento della Tares. Senza dimenticare che l’affidamento della riscossione dei tributi locali se l’è aggiudicato una ditta attraverso un percorso sul quale abbiamo chiesto chiarimenti attraverso una interrogazione”.