Latina, la Regione parte offesa nel processo sui 'veleni' di Borgo Montello

fusti_borgo_montelloProcesso per la discarica di Borgo Montello, è cosa fatta la costituzione di parte offesa da parte della Regione Lazio che ha deciso di prendere di petto la delicatissima questione: secondo il pentito Carmine Schiavone, infatti, in quell’area potrebbero essere stati interrati anche rifiuti tossici con gravissime conseguenze sulle falde acquifere e su tutto il territorio.

L’entrata in gioco della Pisana è stata accolta da Valentina Romoli, vice presidente e responsabile Ambiente e Legalità di Legambiente Lazio, come “un segnale forte e chiaro di sinergia fra istituzioni associazioni e cittadini contro le ecomafie che da Latina parla all’intera Regione, ora finalmente tutte le forze si sono unite per la ricerca della verità in questa vicenda complessa e delicata”. Del resto Legambiente si è costituita in questo processo fin dalle primissime battute,  rappresentata dall’avvocato Luigi Di Mambro. Più volte l’associazione aveva invitato la Regione Lazio a fare la stessa cosa, risultato finalmente ottenuto attraverso l’impegno della consigliera del Gruppo Per il Lazio Cristiana Avenali.cristiana avenali


“Una notizia importantissima, un momento storico significativo che conferma l’impegno della Regione per la legalità ed il lavoro per contrastare le infiltrazioni criminali” si può leggere il commento di Cristiana Avenali sul suo sito web personale Consigliera alla Regione Lazio del Gruppo Per il Lazio.

“Finalmente – continua Avenali – l’azione della Regione Lazio, con la Giunta Zingaretti, va nella giusta direzione, che è quella della vicinanza ai propri cittadini, associazioni, forze dell’ordine, nella battaglia per la legalità; la promessa è stata mantenuta, e l’iniziativa per tutelare la salute, la qualità della vita e dell’ambiente continua, dopo l’audizione dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità con le Istituzioni e il Prefetto a cui seguirà nelle prossime settimane quello con le associazioni locali. Molto c’è ancora da fare, sul ciclo dei rifiuti come su quello del cemento, sulle bonifiche e sui reati ambientali, ma con l’impegno nel processo di oggi, l’amministrazione regionale dimostra con i fatti di essere pronta a supportare la società civile e le associazioni che da anni si battono sul territorio”.

“La criminalità organizzata – conclude la consigliera – fonda sui reati ambientali una buona parte dei propri interessi e attività; per questa ragione il contrasto dei crimini ambientali, insieme ad un’attenta attività di monitoraggio e gestione del patrimonio naturale della nostra regione contribuirà in modo significativo alla sconfitta delle mafie sui nostri territori”.

Il processo riprenderà il prossimo 12 febbraio, con il deposito della perizia da parte del consulente tecnico del gup.