Falde acquifere avvelenate, il perito non si presenta

*Il sostituto procuratore Giuseppe Miliano*
*Il sostituto procuratore Giuseppe Miliano*

Un’inchiesta impossibile. Uno dei procedimenti più importanti degli ultimi anni in provincia di Latina è impantanato da mesi in tribunale. E sulla falda acquifera di Borgo Montello che, per il pm Giuseppe Miliano, sarebbe stata avvelenata dalla discarica il giudice ancora non può decidere se rinviare a giudizio i tre imputati.

A complicare ulteriormente le cose oggi è stata l’assenza del perito. All’ingegnere genovese Tommaso Munari il giudice Guido Marcelli ha affidato l’incarico di stabilire la causa dell’ “avvelenamento”, per fare luce su eventuali responsabilità dei tre gestori della discarica, e ha già concesso sei mesi di tempo in più rispetto a quanto stabilito inizialmente. La perizia non è però stata depositata in tribunale e il perito non si è presentato all’udienza. Il giudice non ha potuto così fare altro che disporre l’ennesimo rinvio.


Slitta tutto al 12 febbraio. Imputati Vincenzo Rondoni e Bruno Landi, vertici di Ecoambiente, e l’imprenditore Nicola Colucci, che secondo il pubblico ministero Giuseppe Miliano non avrebbero controllato la sicurezza degli invasi S1, S2, S3 ed S0 e, non eseguendo le opere di impermeabilizzazione di tali impianti, nonostante le carenze fossero a loro note a partire dal 1995, avrebbero consentito al percolato di fuoriuscire dagli invasi e “avvelenare” appunto la falda acquifera.

Nel procedimento già sono costituite come parti civili diverse associazioni, a partire da Legambiente, rappresentata dall’avvocato Luigi Di Mambro. Della vicenda si sta però interessando anche la Regione Lazio, per la quale sempre questa mattina ha depositato la nomina l’avvocato Luca Petrucci.