Poco dopo la metà di novembre, la sezione lavoro del Tribunale di Milano ha accolto il ricorso presentato da un gruppo di stranieri – supportato dall’“Asgi”, Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione, e dall’“Apn”, Avvocati per niente – in merito al bando nazionale per prestare servizio civile, che tra i requisiti fondamentali prevede la cittadinanza italiana.
I giudici hanno dichiarato il “paletto” discriminatorio, chiedendo quindi la riapertura di tale bando ad ogni “membro stabile della stessa comunità, indipendentemente dalle origini”. Riapertura a cui, ad oltre dieci giorni dalla pronuncia, non è però seguito alcun dietrofront dell’Ufficio nazionale per il Servizio civile.
A sostenere la via di un’apertura agli stranieri, anche l’associazione “Murales” di Fondi: “Da sempre impegnati nella promozione e difesa dei diritti di tutti, nessuno escluso, nonché interessati alla specifica tematica del servizio civile, abbiamo appreso con soddisfazione della pronuncia del Tribunale di Milano, e non possiamo che unire la nostra ‘piccola voce’ all’invito di Asgi e Apn”.