Polemica dopo 'Atlantis', Rosa Giancola risponde a Roberto Cecere della Cisl

ATLANTIS“Il comunicato stampa a firma del Segretario generale della Femca Cisl di Latina ha dell’incredibile e rasenta il paradosso. La storia che ho vissuto, in prima persona, come rappresentante sindacale della Femca Cisl eletta dalle colleghe,  riguarda la tutela del posto di lavoro come diritto inalienabile. Al momento in cui ci è arrivata dalla Tacconi Sud la lettera di licenziamento per cessata attività, l’assemblea ha votato a maggioranza  e deciso per un atto forte. Così, ho presieduto  giorno e notte, insieme alle colleghe, i locali della fabbrica, esercitando un diritto, in assemblea sindacale permanente. Mi sono presa cura della fabbrica, insieme alle colleghe, abbiamo custodito e preservato il bene affinché ci fosse una nuova attività industriale che rilanciasse le produzioni dell’azienda al fine di mantenere i posti di lavoro”.

Rosa Giancola, consigliera regionale del gruppo Per il Lazio, replica così alla polemica sollevata dal segretario provinciale della Femca Cisl Roberto Cecere, che nei giorni scorsi, dopo la prima del documentario Atlantis al Teatro Cafaro di Latina aveva criticato la scelta del regista Massimo Ferrari di non evidenziare, nella vicenda della Tacconi Sud, il ruolo del sindacato, attaccando anche Rosa Giancola.


“La Femca Cisl, dal canto suo, ha semplicemente svolto il ruolo che le è proprio – prosegue Rosa Giancola – Sottolineo inoltre che il Segretario è  stato invitato alla visione dell’opera, ma non ha ritenuto di dover essere presente venerdì alla prima nazionale e tuttavia ha scelto di commentare in maniera quanto meno gratuita e inappropriata. Dalla lettura della sua nota si evidenzia la forzatura di una polemica strumentale, gratuita e di nessuna utilità per il territorio, i lavoratori e anche la stessa Femca Cisl nella quale ho militato fedelmente , dando il mio onesto contributo per anni”.

“Assurda poi l’accusa di aver mentito – prosegue Rosa Giancola – La “pasionaria” (e non passionaria come scrive il Segretario) non ha mai mentito a nessuno. Se dalla ricostruzione storica emerge ciò che di fatto è accaduto, cioè che da 29 siamo rimaste in 5, non si può addebitare alla stessa. Molto probabilmente, il Segretario, che allo stabilimento ha fatto visita solo saltuariamente, non potrà mai comprendere, fino in fondo, cosa significhi dormire per 550 notti in una fabbrica isolata, da sole,  non lo ha mai provato e vissuto. Ricordo che il significato di  “pasionaria”  è “fedele a una ideologia o a un valore”, il valore appunto si dimostra ogni giorno, sul campo, senza le luci della ribalta. E quando quel presidio cominciò, a gennaio 2011, certo non potevamo immaginare, né noi operaie né il Segretario, dove ci avrebbe portato”.

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