Era stato condannato in primo grado per associazione camorristica, adesso ha potuto lasciare il carcere per decorrenza dei termini della custodia cautelare. Sarebbe trascorso troppo tempo tra il primo e il secondo grado di giudizio.
Lui è Eduardo Marano, presunto esponente del potente clan Licciardi.
Marano era stato arrestato a Terracina nel 2008 con la moglie Patrizia Licciardi, lei sorella del boss Vincenzo. La coppia, che viveva da un po’ in città, era finita al centro di un’inchiesta giudiziaria della Dia di Napoli per estorsione con l’aggravante dei vincoli mafiosi.
Successivamente la vicenda giudiziaria della coppia Marano-Licciardi era confluita nel maxi processo sul clan Licciardi di Napoli con oltre 60 imputati.
Il 20 giugno del 2012, la quarta sezione penale del tribunale di Napoli ha emesso la sentenza di condanna a carico Marano. La prima udienza del processo d’Appello era stata fissata per il 5 novembre scorso, ma poi è slittata a dicembre, in pratica sono passati un anno e sei mesi tra la fine del primo grado e la prima udienza in Appello. Troppo tempo per i giudici del Riesame che hanno accolto le istanze della difesa e deciso per la scarcerazione di Eduardo Marano e Francesco Climeni, altro presunto affiliato della camorra.